Comune di Padova: “Il gioiello e l’uomo” inedite prospettive nell’opera di Annamaria Zanella

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La mostra Il Gioiello e l’Uomo. Inedite prospettive nell’opera di Annamaria Zanella, promossa dall’assessorato alla cultura con i Musei Civici di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, vuole ricordare l’importante artista padovana che ci ha lasciato esattamente due anni fa e svelare un aspetto particolare del suo lavoro.

Zanella infatti era convinta che i suoi gioielli potessero essere indossati con disinvoltura anche dagli uomini e questo progetto, presentato dall’artista stessa all’Assessorato alla Cultura poco tempo prima della sua scomparsa e che quindi non ha potuto veder realizzato, vede ora la luce con l’esposizione di 25 gioielli da uomo.

A rendere ancora più suggestiva e vivida la creatività dell’artista, le opere prendono vita davanti all’obiettivo della fotografa Daniela Martin, che ha realizzato 25 ritratti in bianco e nero di uomini, professionisti, maestri artigiani, docenti e figure istituzionali padovane e non, figure che sono state centrali per l’artista orafa, amici e colleghi. 25 fotografie volutamente in bianco e nero in cui solo i gioielli sono a colori, per dar loro maggiore risalto.

Allieva di Francesco Pavan, già alla fine degli anni Ottanta, giovanissima, Annamaria Zanella si orienta verso il meditato assemblaggio di materiali alternativi, adottando un linguaggio che, sia da un punto di vista tecnico sia formale, la distingue dai Maestri della scuola padovana, la cui cifra espressiva era contrassegnata da una normativa prevalente geometrica.

All’oro, utilizzato solo in quantità minime, sostituisce metalli non preziosi, quali il ferro, l’acciaio, il rame, il vetro, materie plastiche e di scarto; sceglie materiali umili, residui, rottami, dagli sfridi metallici di lavorazioni meccaniche a frammenti di vetro buttati; opera in assoluta libertà, riscrivendo, in ciò che realizza, la storia di oggetti e materie strappate alla quotidianità. Sperimenta, prova, inventa con infaticabile caparbietà.

Gli oggetti risorti alla memoria e diventati altro, le sostanze alterate e rese inedite, danno vita a microsculture in cui non conta il bello né il prezioso ma la poetica sottesa, il progetto, l’espressione di un racconto che è in gran parte autobiografia ed emozione. I suoi lavori infatti sono sempre depositari di un messaggio la cui manifestazione è consegnata a insolite soluzioni formali e a un dirompente utilizzo del colore.

Il lavoro concettuale di Zanella diviene coerente messaggio di tipo sociale, etico, ambientale, poetico e personale. Così, dall’evocazione della natura e dei suoi elementi primari, alla dimensione del paesaggio naturale o antropizzato, dall’attenzione per luoghi speciali e architetture, per la cultura, per la storia e le storie individuali, all’accettazione della malattia, nascono gioielli che raccontano ed esprimono anche ciò che non è visibile. Le istanze tridimensionali, a cui tendono le forme, connotano i gioielli di Zanella come sculture indossabili, che nel corpo trovano la più completa realizzazione ma che nascono anche per vivere da sole.

L’energia vitale insita in ogni opera e l’assenza totale di leziosità e decorativismo fa sì che, come viene dimostrato in questa esposizione ideata dalla stessa Annamaria, dove le opere sono accompagnate dalle belle fotografie in bianco e nero di Daniela Martin, i gioielli di Zanella possano essere indossati senza alcuna stonatura o perplessità, anche da uomini, con effetti straordinari di eleganza, raffinatezza e stile.

La sede scelta per l’esposizione dei gioielli di Annamaria Zanella non è casuale: a Palazzo Zuckermann, infatti, è conservata una importante collezione di gioielli da uomo donata al Comune di Padova da Leone Trieste nel 1882.

La mostra è curata da Giovanna Baldissin Molli e Mirella Cisotto Nalon con l’attiva partecipazione di Renzo Pasquale, Barbara Angelon e della fotografa Daniela Martin.

Biografia di Annamaria Zanella

Nasce a Padova nel 1966, si diploma all’Istituto Statale d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova nel 1985. Prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 1992 ottiene il diploma nella Sezione di Scultura. Studia la tecnica dello smalto a fuoco sui metalli a Pforzheim in Germania. Dal 1987 al 2000 insegna Arte dei metalli e dell’oreficeria all’Istituto Statale d’Arte “Pietro Selvatico”.

Sperimenta i materiali più vari e utilizza, inventa tecniche di tutti i tipi. Partecipa a moltissime mostre personali e collettive in Italia e in tutto il mondo. Riceve numerosi premi tra cui per ben due volte il premio Herbert Hofmann di Monaco di Baviera (considerata la vetrina internazionale delle tendenze più innovative dell’arte creativa dei gioielli), nel 1997 e nel 2006, e la medaglia d’oro dello Stato della Baviera nel 2002, quale eccellenza nell’arte del gioiello contemporaneo. Tra le esposizioni più recenti la mostra personale all’Oratorio di S. Rocco a Padova nel 2019 accompagnata dalla monografia The poetry of Material e la mostra personale a Palazzo Museo Fortuny, a Venezia, nel 2012.

Zanella ha partecipato a moltissime mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui per ben due volte il premio Herbert Hofmann di Monaco di Baviera e la medaglia d’oro dello Stato della Baviera per l’eccellenza nell’arte del gioiello. Tra le esposizioni più recenti ricordiamo la mostra personale all’Oratorio di S. Rocco a Padova nel 2019, curata da Mirella Cisotto Nalon e quella a Palazzo Fortuny, a Venezia nel 2012, curata da Daniela Ferretti.

Le sue opere sono conservate nei più importanti musei di Arti Applicate di tutto il mondo, dal MAD Museum di NY al Victoria & Albert Museum di Londra, solo per citarne alcuni.

Biografia di Daniela Martin

Daniela Martin, classe 1982, padovana di nascita, veronese di adozione, fotografa per passione, diplomata nel 2000 presso il prestigioso Istituto Statale d’Arte Pietro Selvatico di Padova, prosegue la formazione artistica alla Scuola Italiana Design della stessa città e successivamente alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, con un Master in Art Direction.

Dal 2007, si dedica, come professionista freelance al mondo dell’immagine, passando dalla direzione artistica di progetti commerciali e non, al foto giornalismo e al graphic design, sempre mossa dall’urgenza di raccontare storie, mostrando nei suoi lavori la capacità di raccontare con onestà chi si colloca davanti al suo obiettivo, cogliendone l’autenticità nei dettagli più intimi, più nascosti e in fondo più veri. Il progetto “il Gioiello e l’Uomo” rappresenta un omaggio alle opere di Annamaria Zanella, che Daniela Martin ha avuto la fortuna di poter conoscere.

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)