Dieci under 30 partecipano alla scuola di alta specializzazione agritech
Grazie alla collaborazione tra Bf educational e Coldiretti Giovani Impresa
Si è concluso il primo modulo del percorso di alta specializzazione in agritech per giovani imprenditori agricoli promosso da Bf educational, società di Bonifiche Ferraresi Spa impegnata nello sviluppo di progetti formativi, di ricerca e sviluppo nel settore dell’agricoltura e dell’agribusiness in collaborazione con Coldiretti Giovani Impresa nazionale.
Lo comunica il delegato regionale di Giovani Impresa Marco De Zotti specificando che il percorso è articolato in 4 moduli incentrati su temi diversi e caratterizzati da diverse finalità. “Proprio durante la finale regionale del premio Oscar Green – ricorda De Zotti – che si è svolta a Rovigo il 14 ottobre, sono state consegnate le borse di studio a 10 nostri associati. Delle 100 messe a disposizione in tutta Italia ne stanno beneficiando: Anna Maria Mantovani, Anna Chinaglia e Marta Brazzorotto di Rovigo; Francesca de Bortoli di Belluno, Nicolò Della Giustina di Treviso, Gianmarco Falzi, Luca De Grandis e Lucrezia Moroni di Verona, Ilaria Pizzolato e Giacomo Dal Maso di Vicenza”.
I ragazzi sono partiti con l’agricoltura di precisione includendo lezioni teoriche e pratiche su tecnologie avanzate come droni e sensori del suolo, offrendo una formazione all’avanguardia che risponde alle nuove esigenze del settore agricolo italiano e ne potenzia la competitività. A seguire approfondiranno le competenze per la gestione strategica dell’irrigazione e la zootecnia di precisione, per chiudere con l’ultimo modulo a dicembre dedicato all’applicazione dei sistemi di supporto decisionale. Ogni modulo è svolto con la formula del campus: i partecipanti vivono una due giorni che comprende aula, esperimenti in campo e la residenzialità che permettono quindi di studiare e apprendere nuove tecnologie, metterle in pratica in campo aggiungendo anche la condivisione di momenti extracurricolari per portare a casa un’esperienza completa.
L’agricoltura 5.0 rappresenta una svolta epocale per il comparto agricolo italiano. Secondo un’analisi di Coldiretti basata sui dati Smart Agrifood, nel 2024 il fatturato del settore crescerà del 19%, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Oggi, più di 1 milione di ettari di terreni agricoli in Italia è già gestito con tecnologie avanzate, e il 72% delle aziende agricole utilizza almeno tre diverse tecnologie. Tuttavia, per garantire che questa rivoluzione continui, è necessario formare una forza lavoro all’altezza. L’adozione di tecnologie avanzate come droni, robot, sensori e satelliti non solo rivoluziona il modo di lavorare la terra, ma richiede personale altamente qualificato, capace di gestire strumenti sofisticati. Senza adeguate competenze, molte innovazioni rischiano di restare inaccessibili – ricorda Coldiretti – specialmente per le piccole aziende. Investire in una formazione di alto livello è la chiave per mantenere l’agricoltura italiana competitiva a livello globale e pronta ad affrontare le sfide ambientali e della sicurezza alimentare. Le nuove figure professionali non possono improvvisarsi, ma necessitano di competenze tecniche di alto livello. Le scuole e le università – conclude Coldiretti – devono dunque rispondere all’evoluzione tecnologica, integrando nel loro curriculum materie come la gestione dei droni, la robotica agricola e le tecnologie di precisione.