IMMATRICOLAZIONI AUTO A SETTEMBRE: PADOVA COL -3,09% VA UN PO’ MENO MALE SIA DEL VENETO (-5,38%) CHE DELL’ITALIA (-10,75%)


GHIRALDO (PRESIDENTE CONCESSIONARI AUTO DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA): “MERCATO DEL NUOVO IN CRISI PROFONDA SOPRATTUTTO A CAUSA DELL’INCERTEZZA SUL FUTURO DEL SETTORE”
“Anche se Padova va un po’ meno male dell’Italia e del Veneto, non vuol dire che il mercato dell’auto non sia in crisi profonda”.
Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio, guarda con preoccupazione al dato delle immatricolazioni di settembre che fissano, per quanto riguarda la provincia di Padova, in un -3,09% il raffronto tra il settembre di quest’anno e il settembre dell’anno scorso a fronte di un -5,38% del Veneto e un -10,75% dell’Italia intera.
Con 1.850 vetture immatricolate nel mese, a fronte delle 1.909 del settembre 2023, Padova si piazza comunque al vertice delle immatricolazioni in Veneto, un primato che mantiene anche nel raffronto tra i primi nove mesi dell’anno che registrano 15.730 immatricolazioni contro le 15.552 di un anno fa, quindi con un guadagno dell’1,14%.
“I minimi valori positivi – continua Ghiraldo – non devono trarre in inganno. La fase resta difficile e il contesto generale dell’automotive non consente facili ottimismi”.
In effetti l’elettrificazione allargata, con i veicoli a batteria ancora troppo cari per la gran parte dei clienti e i ritardi accumulati dall’industria automobilistica italiana ed europea, stanno evidenziando come l’ambizioso programma del Green Deal Europeo stia mettendo a rischio non solo l’industria automobilistica ma, naturalmente a cascata, anche tutta la filiera e, pertanto, anche i concessionari auto.
Che il mercato sia in evidente difficoltà lo testimonia anche il successo del mercato dell’usato che, in Italia, vale quasi il doppio di quello del nuovo. Seppur con problemi.
“Purtroppo – analizza il presidente dei concessionari dell’Ascom Confcommercio di Padova – se consideriamo che il 47% dei passaggi di proprietà ha riguardato auto con oltre 10 anni, questo significa che di soldi, in giro, ce ne sono pochi, ma anche che il nuovo non attira per più di un motivo: prezzo, dubbi sull’elettrico, scarsità di novità, fiscalità”.
Correttivi?
“Fermo restando che l’elettrico “batte in testa” – ammette Ghiraldo – una cosa che il governo dovrebbe fare sarebbe quella di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024. Poi si dovrebbe poter uscire da questa sorta di “limbo” nel quale ci ha confinato lo stop dei motori termici entro il 2035 e la relativa richiesta dell’Italia di modifica ai tempi di avvicinamento”.
Insomma, dove non può il potere d’acquisto, può l’incertezza sul futuro.
“E consumatori e imprese, invece, hanno bisogno di certezze per effettuare le loro scelte di acquisto”.
Infine uno sguardo ai marchi che a settembre hanno immatricolato più di 100 vetture.
Spiccano Toyota con 177 auto immatricolate (erano 172 un anno fa, quindi +2,91%); quindi Volkswagen (133 contro 157, per cui – 15,29%). A seguire Peugeot (111 a fonte di 127, vale a dire – 12,60%); Renault (107 rispetto a 53, quindi con un balzo del 101,89%); infine Mercedes (103 a fronte 95, per cui un aumento dell’8,42%).

PADOVA 7 OTTOBRE 2024

(Ascom Padova)