RIFORMA IMPIANTI CARBURANTI: BENZINAI PRONTI ALLA SERRATA


Belluco (Figisc Ascom Confcommercio Padova): “Governo genuflesso di fronte ai petrolieri”
L’appello al padovano di nascita ministro Urso: “Venga in Ascom a spiegarci perchè dovremmo sottostare al ricatto”

Pronti alla serrata.
“E questa volta il blocco sarà totale. Sia degli impianti presenti sulla viabilità normale che in autostrada. Ne va della nostra sopravvivenza”.
Antonio Belluco, presidente dei benzinai della Figisc Ascom Confcommerfcio di Padova, si tiene in costante contatto con le rappresentanze nazionali di categoria, impegnate in un difficile confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Spero che il padovano di nascita ministro Urso – continua Belluco – non sposi le tesi dei petrolieri che mirano a sottoporre una intera categoria di lavoratori al ricatto di contratti del tutto precari, sia in termini regolatori che economici”.
La proposta arrivata sul tavolo del primo Consiglio dei Ministri post ferie e ritirata proprio per la sollevazione dei benzinai, a giudizio degli stessi, se mantenuta così com’è, ha il potere di distruggere l’ultimo anello della catena (i gestori) per premiare le compagnie petrolifere che nel corso degli ultimi 3/5 anni hanno chiuso bilanci con utili mostruosi, anche a scapito dei margini dei gestori e sulle spalle dei clienti.
“In estrema sintesi – spiega Belluco – se il governo dovesse genuflettersi di fronte alle compagnie petrolifere, si arriverebbe a consentire lo sfruttamento intensivo dei gestori che sarebbero soggiogati da contratti che verrebbero applicati a discrezione delle compagnie senza alcuna contrattazione della parte economica e normativa e, soprattutto, senza l’intervento delle nostre associazioni. Detto diversamente: si arriverebbe a legittimare sostanziali patti leonini” di durata, sulla carta, quinquennale che possono essere disdettati con 90 giorni di preavviso. Quindi contratti che, nella realtà, durano appena 90 giorni!”
“Se il governo – sottolinea il presidente dei benzinai della Figisc Ascom Confcommercio di Padova – vuole fare una vera riforma del settore deve imporre criteri regolatori stringenti per i titolari degli impianti, sia quelli esistenti che quelli nuovi, e deve sostenere l’introduzione progressiva ma vincolante di nuove energie non fossili presso gli impianti già in funzione, perché la rete distributiva possa partecipare efficacemente alla transizione energetica”.
Forse troppo per un governo che sembra tutto concentrato a sostenere la norma che obbliga la pubblicizzazione del differenziale fra prezzo self e servito che, a spanne, vale oltre 1 miliardo di euro per le compagnie. Una schizofrenia incomprensibile (o comprensibilissima): prima l’obbligo per i gestori del cartello (inutile) del prezzo medio regionale ed adesso, addirittura, la cancellazione dell’unica informazione utile ai clienti.
Dunque contrapposizione dura al disegno del Governo ricercando, con i gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione, le necessarie convergenze.
“Se il provvedimento dovesse venire assegnato ad una delle Camere, in quel momento scatterà la nostra protesta. Se poi, nel frattempo, il padovano di nascita ministro Urso avesse voglia di venire in Ascom a spiegarci il perché di tanta disponibilità verso le compagnie petrolifere, saremo lieti di ascoltare le sue ragioni. Sempre che ne abbia”.

PADOVA 11 SETTEMBRE 2024

(Ascom Padova)