Le recensioni aggiornate confermano l’Italia tra i principali Paesi esportatori a livello mondiale: per l’anno in corso si stima una crescita del 3,7%, mentre per l’anno prossimo si calcola un ulteriore aumento del 4,5%, per arrivare a quota 679 miliardi di euro.
E in questo scenario di forte sviluppo delle vendite all’estero, il Veneto figura come la terza regione italiana per export. A sottolinearlo è la Camera di Commercio di Treviso – Belluno, a partire dall’elaborazione dei dati delle ultime recensioni SACE.
I numeri confermano le opinioni degli esperti sul ruolo primario dell’export per la regione veneta, che conta ben 408 mila imprese attive: l’anno scorso, si legge nei commenti alle recensioni, il Veneto ha esportato beni per un valore complessivo di 82 miliardi di euro, pari al 13,1% dell’export complessivo italiano.
Sull’importanza delle vendite all’estero per la Regione, tutte le opinioni sono concordi nell’assegnare un ruolo primario: si parla infatti di una voce che copre quasi la metà del Prodotto Interno Lordo veneto, pari al 45,5%.
Questo a confermare le opinioni dei consulenti di Co.Mark, la divisione di Warrant Hub per la consulenza export e marketing, i quali nei loro commenti hanno presentato l’export Made in Italy come un vero e proprio traino per il PIL. E in effetti negli ultimi anni le recensioni nazionali e regionali hanno visto un progressivo aumento dell’interscambio commerciale, a dimostrare quanto le imprese italiane credano fermamente nelle opportunità offerte dall’internazionalizzazione.
Risulta inoltre interessante scoprire nelle recensioni il ruolo di ogni singola provincia veneta nel sostenere l’export regionale: in testa c’è la provincia di Vicenza, con il 28% del totale; seguono le province di Treviso (20%), Verona (19%) e di Padova (16%).
Vale la pena anche guardare ai commenti relativi alle diverse destinazioni dell’export del Veneto: in testa si posizionano due mercati dell’Unione Europea, ovvero Germania e Francia, e un mercato Extra-Ue, gli Stati Uniti. Questa classifica non stupisce i consulenti di internazionalizzazione: come sottolineato nelle opinioni di CoMark, infatti, gli USA rappresentano il più importante mercato di sbocco per le Pmi italiane al di fuori dei confini europei, grazie alle elevate possibilità di acquisto e al grande apprezzamento del Made in Italy.
Nei commenti ai dati vengono messi in evidenza gli aumenti delle esportazioni verso mercati tipicamente meno presidiati: si parla in particolar modo di Croazia (con un aumento del 12% durante l’anno scorso e del 5,1% nel primo trimestre di quest’anno), Emirati Arabi Uniti (rispettivamente +3,6% e +12,6%), Messico (+15,6% e +2%) e dell’Arabia Saudita (+17,0% + 16,3).
Stando alle opinioni degli esperti, la meccanica strumentale si è confermata anche l’anno scorso il primo settore dell’export, con 16 miliardi di euro complessivi e una crescita dell’8%. Hanno fatto registrare importanti passi avanti anche le vendite all’estero della manifattura in generale, dei mobili, dei gioielli, delle forniture medico-dentistiche e infine di alimentari e bevande.