IN VIGORE LA NORMA CHE TUTELA IL PROSECCO E LA DOP ECONOMY VENETA

SALVAN (COLDIRETTI):”UN FATTURATO DI 4,8 MLD GENERATO DA 89 FILIERE DEL CIBO E DEL VINO”

Da oggi è ufficialmente in vigore la nuova norma europea che tutela le denominazioni di origine. La riforma approvata a Bruxelles ad ottobre scorso, che tutela dalle imitazioni il primato italiano con 885 prodotti riconosciuti tra alimentari e vini, dopo aver rispettato i tempi di pubblicazione ufficiale in Gazzetta Europea, è ora applicabile definitivamente anche per il divieto di menzioni generiche come il “Prosek” che emulano le indicazioni geografiche di altri Stati membri.

Coldiretti ricorda che c’è molto Veneto nel record della Dop economy nazionale che per la prima volta ha superato i 20 miliardi di euro di valore della produzione. “La nostra regione primeggia a livello italiano con 4,8 miliardi di fatturato solo di produzioni “blasonate” generato dalle 89 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio  – spiega il presidente regionale Carlo Salvan -.  Il  Veneto è protagonista a pieno titolo dei podi più alti del Made in Italy con rispettivamente due corazzate alla guida dei successi del patrimonio agroalimentare italiano: il Grana Padano e il Prosecco. Questi dati ci confortano, come anche questo risultato che dimostra l’impegno trasversale della politica e del mondo economico. Ciò nonostante – continua Carlo Salvan –  continuiamo ad assistere, a livello comunitario, all’apertura verso cibi alternativi o a etichette non sempre chiare sulla provenienza. Proprio l’Europa dovrebbe garantire la trasparenza di quanto portiamo in tavola dando attenzione al consumatore che predilige sempre più la certezza dell’origine, fattore che è garanzia di provenienza, del legame con un territorio quindi di una tracciabilità in linea anche con le scelte di salute.

Per questo abbiamo avviato la petizione #nofakeinitaly – sottolinea Salvan – per chiedere la revisione del criterio dell’ultima trasformazione del prodotto doganale dell’Unione e del luogo di provenienza, che attualmente permette di vendere come italiano un prodotto fatto con materie prime provenienti dall’estero. La richiesta è anche di imporre uno stop alle importazioni sleali di cibo prodotto secondo modalità vietate in Italia e in Europa, dall’uso di sostanze vietate allo sfruttamento del lavoro e dell’ambiente, facendo quindi rispettare il principio di reciprocità. Per Coldiretti, la nuova UE dovrà anche garantire mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sotto i costi di produzione.

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(Coldiretti Padova)