Sicurezza idraulica e alluvione, Coldiretti chiede all’UE meno burocrazia e più flessibilità sui fondi Pnrr

Sicurezza idraulica e alluvione, Coldiretti chiede all’UE meno burocrazia e più flessibilità sui fondi Pnrr

L’Europa può contribuire agli interventi per la sicurezza idraulica e sugli aiuti alle attività colpite dall’alluvione in Emilia Romagna tagliando la burocrazia ed i tempi e introducendo una maggiore flessibilità sull’uso dei fondi del Pnrr. E’ quanto ha chiesto in questi giorni Coldiretti in occasione degli incontri a Bruxelles tra i vertici dell’Ue e il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. Un dialogo seguito anche dagli imprenditori di Coldiretti Padova, vicini ai colleghi dell’Emilia Romagna alle prese con gli effetti devastanti dell’alluvione e memori di quanto successo più volte in Veneto e anche nella nostra provincia in occasione delle emergenze idrauliche che avevano portato all’allagamento di vasti territori.

“Il nostro presidente nazionale insieme all’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia – spiega Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova, ha ribadito che occorre tagliare la burocrazia ed i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti europei alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. C’è la possibilità di intervento a livello comunitario, ma anche di un’implementazione rapida ed efficace del Pnrr. Le importanti misure varate dal Governo per imprese e lavoratori colpiti dall’alluvione sono un primo passo significativo ma per affrontare l’emergenza, ma saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con il contributo dell’Unione Europea che in passato ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi su calamità in 24 Stati membri negli ultimi venti anni attraverso il Fondo di Solidarietà. Per l’ultima alluvione avvenuta nel 2021 in Germania sono stati stanziati complessivamente 613 milioni di euro”.

Coldiretti ha chiesto inoltre di attivare al più presto i fondi restanti della riserva di crisi prevista dalla Politica Agricola Comune (PAC) per fare fronte a circostanze eccezionali (rimangono ancora circa 200 milioni di euro a livello UE).

“Nello stabilire il nuovo riparto delle risorse del Repower Eu, così come nella revisione del Pnrr e dei fondi strutturali, è dunque strategico adeguare le risorse per il settore agricolo – prosegue Lorin – dando fiducia a un comparto vitale che svolge un ruolo strategico per l’ambiente e la sovranità alimentare messa a rischio anche dai cambiamenti climatici. Le risorse Repower Eu e Fondo sviluppo e coesione con operazioni complementari al Pnrr rappresentano un’opportunità da non sprecare per rendere più efficiente la gestione dell’acqua, produrre energia pulita e contrastare il moltiplicarsi degli eventi estremi. Interventi che possiamo mettere a punto anche nei nostri territori per migliorare la redditività e la competitività delle nostre aziende agricole”.

Affrontati gli aspetti relativi alle politiche alimentari ed ambientali dell’Unione Europea,  dall’etichettatura Nutriscore alla direttiva sulle emissioni industriali fino al cibo artificiale. “E’ necessario respingere l’attacco al Made in Italy a tavola su più fronti – conclude il presidente di Coldiretti Padova – dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dal divieto della pesca a strascico alla direttiva sulle emissioni che equipara una fattoria agricola a una fabbrica metalmeccanica fino al cibo sintetico prodotto in laboratorio.

Dal nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche, che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate, e non può neanche basarsi sull’imposizione ai cittadini di stili alimentari del tutto estranei alla nostra cultura e alla nostra tradizione”.

(Coldiretti Padova)