COLDIRETTI TREVISO COINVOLGE LE AZIENDE ASSOCIATE PER AIUTARE L’EMILIA ROMAGNA

La Federazione Regionale Coldiretti Emilia Romagna ha aperto un conto corrente dedicato:

Iban: IT 55 U 02008 02480 000106765286.

Causale: ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA 2023.

Coldiretti Treviso scende in campo per sostenere Coldiretti Emilia Romagna. In queste ore la Federazione di Treviso farà partire 16 mila mail attraverso la proprio newsletter per coinvolgere le imprese trevigiane a seguito della grave situazione causata dalle alluvioni che hanno colpito le popolazioni e il territorio dell’Emilia Romagna. Allo stesso modo le indicazioni su come aiutare l’Emilia Romagna giungeranno alle imprese associate alla coldiretti trevigiana anche attraverso le pagine del nuovo numero di Terra Trevisana, il periodico che raggiunge oltre 16 mila copie. La Federazione Regionale Coldiretti Emilia Romagna ha aperto il seguente conto corrente dedicato su cui accreditare eventuali donazioni di aiuto: Intestazione c/c: FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA. Iban: IT 55 U 02008 02480 000106765286. Causale: ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA 2023.

Intanto, Coldiretti Treviso sta studiando altre azioni dirette di solidarietà a favore delle aziende agricole alluvionate.

“Sono al momento incalcolabili i danni causati alle attività agricole e dalle infrastrutture rurali dall’alluvione – spiega Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso –   A causa dell’esondazione sono finite sott’acqua oltre 5mila aziende agricole con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli. Difficoltà anche a garantire l’alimentazione dei capi di bestiame allevati anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti”.

Gli allagamenti hanno sommerso terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive.

Ad essere colpito è soprattutto il settore dell’ortofrutta per una produzione lorda vendibile che vale in Emilia Romagna 1,2 miliardi di euro secondo l’analisi Coldiretti. Kiwi, albicocchi e peschi sono le piante più sensibili e rischiano dunque l’asfissia radicale per il ristagno dell’acqua. Una situazione drammatica che rischia di mandare in crisi una intera filiera fatta di agricoltura e delle aziende di trasformazione della frutta e degli ortaggi che fanno della Romagna la “fruit valley” italiana. Ma in pericolo ci sono anche i vigneti e colture come ortaggi, mais e grano per i quali potrebbe andare persa la gran parte del raccolto. Complessivamente sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione.

“Gli aiuti vivranno diverse fasi – conclude Polegato – Ora bisogna fare in fretta per gestire le problematiche contingenti, ma poi bisognerà pensare a riportare a regime la splendida agricoltura  dell’Emilia Romagna con ripristini strutturali”.

(Coldiretti Padova)