Aviaria, al via la seconda tranche di aiuti per danni indiretti

Al via la seconda tranche di aiuti per i danni indiretti da influenza aviaria subiti dagli allevamenti tra ottobre 2021 e maggio 20222. “Nei giorni scorsi – spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – dopo un intenso e continuo pressing da parte di Coldiretti a livello nazionale, è stato firmato il decreto ministeriale per attivare anche la seconda tranche di aiuti per i danni indiretti da aviaria. L’epidemia tra l’autunno 2021 e la primavera dello scorso anno ha colpito duramente la nostra provincia e ora le aziende che all’epoca avevano subito danni indiretti potranno presentare una nuova domanda entro il 30 giugno, per essere poi pagate entro il 30 settembre. Con questo provvedimento sono stati rimessi a disposizione i 31,5 milioni di euro ancora disponibili dei 40 milioni inizialmente stanziati, dei quali 8,5 milioni già utilizzati per la prima tranche. Potranno fare domanda anche le aziende che avevano già fatto richiesta per la prima tranche, ora invece per il periodo dal primo gennaio 2022 al 31 maggio 2022. Queste risorse consentiranno di risarcire fino al 25% del danno subito dalle aziende durante l’emergenza. Ovviamente le perdite sono state ben maggiori, ma è comunque una boccata di ossigeno per gli avicoltori padovani, in particolare per gli allevamenti della Bassa Padovana, che in quel periodo furono praticamente azzerati”

“Grazie al lavoro di coordinamento tra Coldiretti e la filiera avicola – ricorda Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – è stato convenuto che gli aiuti debbano andare a vantaggio esclusivo delle imprese agricole danneggiate per garantire continuità al comparto che rappresenta la prima voce del prodotto interno lordo agricolo veneto. Si tratta di un riconoscimento per gli imprenditori avicoli che operano in un contesto storico complicato, aggravato dal conflitto in Ucraina che ha messo ancor più in difficoltà gli allevamenti facendo schizzare alle stelle i costi di energie e di materie prime”.

Il settore avicolo nella nostra provincia vale 120 milioni di euro, conta 312 allevamenti e oltre 6 milioni di capi, concentrati per lo più nella Bassa Padovana, con una produzione di 91 mila tonnellate. I focolai di influenza aviaria si sono concentrati per lo più in Veneto: da ottobre 2021 a febbraio 2022, sono stati poco più di 250, di cui 35 nella Bassa Padovana, con l’abbattimento di oltre 14 milioni di capi in tutta la regione, quasi 4 milioni nella nostra provincia, e un danno complessivo di mezzo miliardo di euro, stando ad una stima di Coldiretti, che sulla nostra provincia ha inciso per almeno 50-60 milioni di euro. Le carni avicole – sottolinea la Coldiretti – sono le più consumate dagli italiani con 21,56 chili per persona che possono contare su una produzione nazionale che garantisce l’autoapprovvigionamento e per questo è importante verificare sempre in etichetta l’origine italiana che assicura i più alti livelli di qualità e sicurezza.

Lo scorso inverno l’influenza aviaria si è ripresentata anche nella Bassa Padovana ma con una intensità e un impatto decisamente più contenuti grazie alle misure di prevenzione e biosicurezza messe in atto a tutela degli allevamenti avicoli. La situazione è sotto controllo e costantemente monitorata dalla rete di sorveglianza l’attenzione resta alta, in particolare nelle zone più sensibili e più colpite dall’epidemia. “Coldiretti continuerà il dialogo con la sanità regionale per un sempre più proficuo confronto e una fattiva collaborazione con l’obiettivo di sostenere il settore avicolo veneto e i suoi allevatori in un frangente in cui l’attenzione resta ai massimi livelli per evitare che si ripeta l’epidemia”, conclude Bressan.

(Coldiretti Padova)