Affidamento diretto, i cambiamenti del nuovo Codice Appalti



Al fine di snellire le procedure e velocizzare la realizzazione delle opere il nuovo Codice Appalti che sarà in vigore dal 1° luglio 2023, introduce alcuni cambiamenti. Nello specifico, grazie all’affidamento diretto un’Amministrazione ha facoltà di assegnare un servizio di progettazione o di realizzazione di un’opera direttamente, ovvero senza dover indire una gara d’appalto e senza una consultazione tra diversi operatori economici. Le nuove regole sull’affidamento diretto sono soggette ad alcune limitazioni attuate al fine di garantire la trasparenza delle procedure e il rispetto del principio della libera concorrenza. In particolar modo l’affidamento diretto è limitato a determinati importi delle opere da realizzare che cambiano in base all’ambito in cui si svolge la progettazione o la realizzazione dei lavori.
In precedenza, il Codice Appalti 2016 fissava il limite massimo per l’affidamento diretto a 40 mila euro per i servizi di progettazione, architettura e ingegneria. Successivamente, anche a causa delle procedure di emergenza previste dal PNRR in risposta all’emergenza sanitaria della pandemia, la soglia per l’affidamento diretto è stata elevata a 139 mila euro, fino al 30 giugno 2023. Dal 1° luglio il limite viene ulteriormente alzato a 140 mila euro per l’affidamento diretto dei servizi di progettazione non solo nell’ambito delle opere da realizzare con le risorse del PNRR e del PNC. Limitatamente alle opere di edilizia scolastica finanziate dal PNRR e dal PNC è consentito l’affidamento diretto dei servizi di progettazione fino a un massimo di 215 mila euro.
Anche per quanto riguarda l’affidamento diretto dei lavori le soglie massime sono cresciute, passando da 40 mila euro di importo massimo fissato dal Codice Appalti 2016 a 150 mila euro fino al 30 giugno 2023 per i lavori finanziati dal PNRR e dal PNC. Mentre con il nuovo Codice Appalti, dal 1° luglio 2023 la soglia di 150 mila euro per l’affidamento diretto comprenderà tutti i lavori. Per gli importi oltre tale soglia e fino a 5,3 milioni di euro (soglia comunitaria) si ricorre alla procedura negoziata senza bando, consultando un numero di operatori man mano crescente. Per importi superiori alle soglie comunitarie invece è obbligatorio bandire gare d’appalto.
Affidamento diretto e procedura negoziata sono soggette alle regole dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac). Inoltre, il nuovo Codice Appalti indica l’applicazione del principio di rotazione che prevede il divieto di affidamento di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due affidamenti consecutivi abbiano come oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, categoria di opere o settore di servizi. Tale principio è derogato per gli affidamenti diretti di importo fino a 5 mila euro. Il principio di rotazione non deve essere applicato dalle Stazioni Appaltanti nell’ambito di procedure negoziate per le quali le indagini di mercato sono state effettuate senza limiti al numero di operatori da invitare. Infine, nelle procedure negoziate non è consentito il sorteggio degli operatori da invitare, l’estrazione casuale viene ammessa solo se non è possibile nessun altro metodo di selezione degli operatori.

(Adnkronos)