1 maggio: Padova festeggia in Piazza dei Signori

primo maggio

Padova festeggia i lavoratori in Piazza dei Signori con la tradizionale manifestazione del 1 maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil alla quale ha partecipato il vicepresidente della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo

“La festa dei Lavoratori ci consente di omaggiare chi con la sua fatica, il suo operare, purtroppo ancora troppe volte anche il suo sacrificio, contribuisce in modo decisivo e unico allo sviluppo sociale ed economico. Ogni anno, da più di cento anni, si festeggiano i lavoratori e si concentra l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su questo tema cardine: il Lavoro. Un concetto che si evolve costantemente, sotto le pressioni evolutive più varie, mantenendo però costante il suo cuore: è per eccellenza e definizione l’attività che “non è mai fine a sé stessa”.
Se vogliamo capire dove stiamo andando come comunità, dobbiamo guardare dove sta andando il lavoro. Se vogliamo anticipare i problemi della nostra comunità, dobbiamo altresì guardare il lavoro. E se vogliamo comprendere le complessità che ci aspettano al varco, le profonde trasformazioni che ci aspettano, dobbiamo pensare al lavoro. Come sarà. Chi lavorerà, per quanto, secondo quali norme, con quali tutele.
Voglio ricordare che questo è l’Anno Europeo delle Competenze: l’Unione Europea ha deciso di puntare decisamente su questo tema che tocca in parte anche le funzioni della Provincia, ente che tutela e valorizza le risorse ambientali, culturali e l’istruzione superiore e professionale, ma che tocca tutti noi che ci occupiamo della cosa pubblica. 
Oggi è doveroso capire che avere una forza lavoro con le competenze richieste contribuisce alla crescita sostenibile, porta a una maggiore innovazione e migliora la competitività. I lavoratori qualificati godono di migliori opportunità di lavoro, di maggiori possibilità di impegnarsi pienamente nella società. Questo è fondamentale per garantire che la ripresa economica e le transizioni verde e digitale siano socialmente eque e giuste.
Nuove competenze, nuovi lavori, nuova qualità del lavoro.
Il nostro futuro contiene ora un elemento quasi completamente nuovo di mistero, rischio e sorpresa, bisogna ammetterlo. Nessuna paura, tuttavia, lo dico convintamente, per le straordinarie possibilità che si intravedono anche nelle tecnologie in grado di sostituire l’essere umano nei compiti più gravosi e rischiosi e persino di generare creativamente un linguaggio. Aprirà strade rivoluzionarie per la ragione umana e nuovi orizzonti per la conoscenza che forse, almeno questo è l’auspicio e il suo potenziale, ci aiuterà a risolvere problemi impensabili e che porteranno benefici anche al mondo del lavoro, alla dignità della persona.
Sono le sfide che ci attendono per i tanti primi di maggio del nostro futuro.”

(Provincia di Padova)