Torna Playboy, la rivista in versione digitale sfida OnlyFans


La piattaforma sarà rilasciata ufficialmente entro la fine dell’anno. No al porno e soltanto chi viene accettato dal team editoriale potrà pubblicare contenuti
Playboy torna, diventa digitale e si appresta a sfidare OnlyFans. L’iconica rivista erotica, lanciata nel 1953, ha smesso di essere stampata nel 2020 a causa di problemi finanziari. Ora la nuova versione si appresta ad essere rilasciata ufficialmente entro la fine dell’anno.
La pubblicazione online fungerà da ingresso alla “piattaforma dei creator” di Playboy, che il marchio vende come alternativa “elevata”, “sicura” ed “esclusiva” a OnlyFans. Invece delle “conigliette” distintivi del marchio, gli utenti potranno ora interagire con i “creator” che pubblicheranno contenuti non censurati sulle loro pagine e daranno agli abbonati un accesso esclusivo alle loro vite, oltre a posare per le copertine digitali della rivista. Gli abbonati Premium potranno anche interagire direttamente con loro.
Rispetto alla piattaforma OnlyFans – il cui funzionamento si basa su un principio simile – Playboy si distingue dal fatto che mentre su OnlyFans chiunque può diventare un creatore di contenuti, su Playboy questi devono essere accettati dal team editoriale della rivista. Ci sarà poi il no al porno: sarà accettata la nudità, non i contenuti sessualmente espliciti. Alcune funzionalità dei creator saranno disponibili gratuitamente, mentre i dietro le quinte e i servizi fotografici completi saranno disponibili solo per gli abbonati di ciascun creator.
La prima copertina digitale presenta la modella Amanda Cerny – fotografata da Charlotte Rutherford – che ha già guadagnato più di un milione di dollari come creatrice di Playboy, attraverso la versione beta della piattaforma, chiamata Centerfold, rivela il New York Post.
“Il nostro portale sarà il Playboy magazine del ventunesimo secolo”, ha affermato Rachel Webber, brand officer della società, spiegando che “abbiamo deciso di mettere il potere della creazione di contenuti nelle mani di una comunità creativa, dando loro gli strumenti per interagire e monetizzare direttamente con gli utenti”.

(Adnkronos)