MIGRANTI ED ECONOMIA SENZA MANODOPERA: UN SUGGERIMENTO DALL’ASCOM


DA UN LATO I MASSICCI ARRIVI DI MIGRANTI, DALL’ALTRA IL MONDO DELL’ECONOMIA SENZA MANODOPERA. 
BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO): “E SE PROVASSIMO A METTERE INSIEME LE DUE COSE?”

E’ sempre stato convinto che sia meglio fare qualcosa piuttosto che non fare nulla. Anche a rischio di sbagliare perché “solo chi non fa niente è sicuro di non sbagliare mai”.
Patrizio Bertin, il presidente di Confcommercio Ascom Padova, è fatto così: ama “sporcarsi le mani”. Così, nonostante la questione sia particolarmente delicata, ha deciso di intervenire sulla questione dei migranti. Per dire che “un altro modo di affrontare il problema sarebbe auspicabile”.

“Pur convinto che dovremmo attivare ingressi programmati, stiamo assistendo – dichiara – ad arrivi massicci che si intensificheranno nelle prossime settimane e mesi e che metteranno in seria difficoltà non solo i CARA ma anche il concetto stesso di accoglienza. Si tratta di migliaia di persone, in buona percentuale in età lavorativa, che potrebbero essere utilmente immessi nel circuito produttivo del nostro Paese”.
Bertin parte da un dato di fatto: in Italia, ma soprattutto in Veneto e a Padova in particolare c’è necessità di manodopera.
“Non c’è settore che non sia deficitario per migliaia di posti di lavoro. Chiedo: è assurdo pensare che qualcuno di questi migranti facesse già un lavoro di quelli del tipo richiesto o, comunque, previo un breve periodo di formazione, magari col sostegno di Camera di Commercio e categorie economiche, si può pensare ad un modo per occupare nei diversi settori queste persone che cercano un futuro migliore?”
Il presidente di Confcommercio Ascom Padova non si nasconde le difficoltà.
“Capisco che ci sia, in via preventiva, un problema di permessi di soggiorno al quale si deve poi aggiungere un problema di disponibilità di abitazioni, ma se in tandem con la Prefettura potessimo cercare di risolvere anche questi aspetti, potrebbe essere un’ipotesi da percorrere?”

Domande che richiedono risposte difficili.
“Nessuno – conclude Bertin – credo possa avere la soluzione in tasca, ma evitare di porsi le domande o, peggio, affrontare la questione da un punto di vista squisitamente ideologico, penso serva a poco. Così come servono a poco le dichiarazioni d’intenti di un’Unione Europea che a forza di non affrontare seriamente la questione, rischia di essere travolta. Tutta, non solo l’Italia”.
 

PADOVA 15 MARZO 2023

(Ascom Padova)