Il Comune di Padova aderisce mercoledì 1° febbraio alla Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita con la legge n. 9 del 25 gennaio 2017 per conservare la memoria delle vittime e promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra. La scelta di questa data non è casuale: il 1° febbraio del 1979 infatti entrò in vigore l’attuale testo unico sulle pensioni di guerra in cui, per la prima volta, le vittime civili furono pienamente equiparate a quelle militari, riconoscendo loro pari dignità. Quest’anno la ricorrenza ha un significato molto particolare, perché coincide con l’80° anniversario della Guerra di Liberazione, iniziata nel 1943, che per la popolazione civile italiana ha rappresentato una delle fasi più difficili e sanguinose del secondo conflitto mondiale sul nostro territorio, dilaniato dai bombardamenti.
Uno scenario che vediamo oggi drammaticamente ripresentarsi non lontano dai nostri confini, con il recente conflitto tra Russia e Ucraina, che ha riportato a spirare venti di guerra in Europa, dopo decenni di pace. In nome di queste vittime e di quelle di tutti gli altri conflitti in corso nel mondo che l’Anvcg (Associazione nazionale vittime civili di guerra) e l’Anci, quest’anno, hanno chiesto ai Comuni italiani di aderire alle celebrazioni ufficiali della Giornata e di rilanciare l’appello “Stop alle bombe sui civili” per un immediato cessate il fuoco. Il Comune di Padova ha aderito con convinzione all’appello e domani illuminerà di blu la Torre campanaria del Municipio per tre ore, dalle 18:00 alle 21:00.
L’assessora alla cooperazione internazionale e pace, e diritti umani Francesca Benciolini sottolinea: “Partecipare a questa campagna è importante perché questo tema oggi è particolarmente urgente, lo sentiamo e lo vediamo tutti. Ogni discussione sulla guerra è polarizzata sulla questione armi sì armi no, e troppo poco invece sull’effetto che le armi e il loro uso ha sui civili, sulle persone, sulle città, su tutto quello che costruisce il nostro vivere quotidiano. Partecipare a questa giornata contro le armi sui civili ci fa ricordare in modo importante che forse dobbiamo aprire altre strade di interlocuzione e che non può essere che tutto il nostro pensiero sia a favore o contro le armi, al contrario bisogna trovare delle occasioni di mediazione e continuare a crederci in modo importante proprio per quelle persone che a causa di quelle armi soffrono e muoiono”.