Europe Direct Padova: novità del 14 dicembre 2022

Economia circolare: in che modo l’UE intende realizzarla entro il 2050
Se si continuano a sfruttare le risorse allo stesso ritmo di oggi, entro il 2050 ci sarà bisogno delle risorse di tre pianeti. Le risorse limitate e i cambiamenti climatici rendono necessario il passaggio da una società del tipo “produzione-consumo-scarto” a una volta a un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050.

Per realizzare un mercato europeo di prodotti sostenibili, i deputati europei hanno approvato delle iniziative per combattere l’obsolescenza programmata, migliorare la durata e la riparabilità dei prodotti e rendere più forti i diritti dei consumatori con il “diritto alla riparazione”. È stata inoltre sottolineata l’importanza del diritto dei consumatori di essere correttamente informati sull’impatto ambientale dei prodotti e dei servizi che comprano.

Il piano d’azione della Commissione europea ha stabilito sette aree chiave, essenziali per raggiungere un’economia circolare: plastica; tessile; rifiuti elettronici; cibo e acqua; imballaggi; batterie e veicoli; edifici e costruzioni.

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Rifiuti di plastica e riciclaggio nell’UE: i numeri e i fatti
In Europa la termovalorizzazione è il modo più usato per smaltire i rifiuti di plastica, seguito dal riciclaggio. Circa il 25% dei rifiuti in plastica generati viene smaltito in discarica. Metà della plastica raccolta per il riciclaggio viene esportata per essere trattata nei Paesi al di fuori dell’UE. I motivi per cui viene esportata includono la mancanza di strutture, di tecnologia o di risorse finanziarie adeguate a trattare localmente i rifiuti.

I ricercatori stimano che nel 2019, a livello globale, siano state immesse più di 850 milioni di tonnellate di gas serra nell’atmosfera tramite la produzione e l’incenerimento della plastica. Tali emissioni potrebbero salire fino a 2,8 miliardi di tonnellate entro il 2050, ma questo potrebbe essere in parte evitato, attraverso un metodo di riciclaggio più efficace.

Nell’ottica di un’economia circolare, il Green Deal prevede che entro il 2030 il 55% dei rifiuti da imballaggi in plastica debba essere riciclabile. Questo dovrebbe favorire la nascita di soluzioni ad hoc sul riciclaggio, ma gli eurodeputati insistono sulla necessità di creare delle misure per incentivare il mercato all’uso della plastica riciclata.
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Pacchetto parità dell’UE per combattere la discriminazione
La Commissione europea ha adottato il 7 dicembre due proposte per rafforzare gli organismi per la parità, in particolare in termini di indipendenza, risorse e poteri, affinché possano combattere più efficacemente la discriminazione in Europa.

Le norme vigenti dell’UE in materia di organismi per la parità lasciano un ampio margine di discrezionalità agli Stati membri per quanto riguarda l’istituzione e il funzionamento di questi organismi. Ciò si è tradotto in differenze significative tra gli Stati membri.

La Commissione propone ora una serie di norme vincolanti per rafforzare il ruolo e l’indipendenza degli organismi per la parità, in particolare riguardo a:

  • Competenze potenziate
  • Indipendenza
  • Risorse sufficienti
  • Accessibilità per tutte le vittime
  • Consultazioni relative al processo legislativo e politico
  • Maggiori poteri nei casi di discriminazione
  • Sensibilizzazione
  • Condivisione delle competenze

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L’UE investe più di 600 milioni di € in infrastrutture energetiche
L’Unione europea investirà 602 milioni di € in otto progetti transfrontalieri di infrastrutture energetiche per conseguire gli obiettivi fissati dal piano REPowerEU e dal Green Deal europeo.

I fondi finanzieranno progetti nel settore dell’elettricità, riguardanti in particolare le reti elettriche intelligenti, le reti di CO2, lo stoccaggio sotterraneo del gas e un terminale di GNL offshore.

Kadri Simson, Commissaria per l’Energia, ha dichiarato: “Per una transizione all’energia pulita sono indispensabili migliori interconnessioni transfrontaliere, in quanto rafforzano il mercato comune dell’energia e facilitano l’integrazione delle energie rinnovabili nella rete”.
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Commissione europea propone nono pacchetto di sanzioni contro la Russia
In primo luogo, la Commissione europea ha proposto di aggiungere quasi 200 persone ed entità alla lista di sanzioni. Questo include le forze armate russe, così come singoli ufficiali e aziende industriali della difesa, membri della Duma di Stato e del Consiglio della Federazione, ministri, governatori e partiti politici.

Inoltre, il pacchetto include altre sanzioni, ad esempio contro altre tre banche russe, compreso il divieto di effettuare transazioni sulla Banca russa di sviluppo regionale; nuovi controlli e restrizioni sulle esportazioni, in particolare per i beni a doppio uso; e l’eliminazione dalla programmazione di altri quattro canali e piattaforme di distribuzione.

Sono state proposte infine ulteriori misure economiche contro il settore energetico e minerario russo, compreso il divieto di nuovi investimenti minerari in Russia.
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L’UE invita a combattere l’esitazione vaccinale e a rafforzare la cooperazione
I ministri UE della Salute hanno approvato conclusioni del Consiglio sulla vaccinazione come uno degli strumenti più efficaci per prevenire le malattie e migliorare la salute pubblica. Le conclusioni si concentrano su due settori d’intervento: combattere l’esitazione vaccinale e prepararsi alle sfide future mediante la cooperazione dell’UE.

Nel corso della pandemia, l’UE ha assistito all’emergere di una serie di soluzioni e strumenti che possono essere utili nel combattere le malattie prevenibili da vaccino. La digitalizzazione, con la raccolta e lo scambio di dati a livello di UE e la creazione del certificato COVID digitale dell’UE, e la cooperazione nell’approvvigionamento, nell’acquisto e nella distribuzione di vaccini a livello di UE sono state tappe importanti nel settore della sanità pubblica.
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(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)