NUOVE OSSERVAZIONI CONTRO IL PROGETTO DI ALÌ

CEMENTIFICARE ANCORA LE  AREE AGRICOLE, E’ CONTRO TUTTI I PIANI DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Legambiente ha presentato delle nuove osservazioni contro il progetto del nuovo mega magazzino dell’Alì a Granze di Camin, che prevede la cementificazione di 10 ettari di terreni agricoli con un ampliamento della Zona Industriale di Padova.  Lo fa concentrandosi sul Rapporto Ambientale Preliminare, il documento di progetto che in un primo momento era stato pubblicato solo in parte, costringendo il Comune ad allungare i termini delle osservazioni dopo che si è accorto dell’errore.

“Abbiamo analizzato il Rapporto – commenta Lorenzo Cabrelle, del Direttivo dell’associazione – e questo progetto non è coerente con la pianificazione urbanistica su diversi livelli, a partire dal Piano Regionale (PTRC) che per le zone agricole come questa prevede il recupero degli elementi del paesaggio e non certo nuovi capannoni, ed è in contrasto anche con il Piano provinciale (PTCP) che classifica parte dell’area tra i corridoi ecologici principali che dovrebbero essere oggetto di particolare tutela.”

“C’è poi e soprattutto il nuovo Piano degli Interventi del Comune di Padova, di cui il progetto non tiene conto perché è stato scritto prima della sua adozione” continua Cabrelle. “Il nuovo Piano ha tra i suoi obiettivi la rigenerazione dell’esistente e la necessità di non consumare più suolo fuori dai confini fisici della città consolidata. I nuovi interventi previsti al suo interno sono stati individuati con bandi che richiedevano l’esistenza di un rilevante interesse pubblico, elemento che manca invece nel nuovo progetto di Alì.  La direttiva comunitaria, che ha liberalizzato gli insediamenti commerciali, ha prodotto infatti una “pioggia” di supermercati all’interno dei confini comunali con la conseguenza di creare un eccesso di stoccaggio e di offerta di prodotti alimentari e per la casa. In tale contesto, l’ampliamento di un hub logistico commerciale non può essere ritenuto di rilevante interesse pubblico.”

“Questo progetto comporterebbe da solo un consumo di suolo di 10,54 ettari, quasi il doppio di quello concesso dal Piano degli Interventi per tutte le aree di nuova urbanizzazione previste che è di 5,84 ettari” conclude Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova. “Sembra che Alì non si renda conto della gravità della situazione sul fronte della cementificazione delle aree verdi: non dedica più di una paginetta per cercare di individuare altre soluzioni, ad esempio, per recuperare capannoni esistenti e dismessi, e si limita a prevedere delle mitigazioni dell’impatto ambientale prodotto dall’ampliamento attraverso una diversa organizzazione di aree che già attualmente sono a verde, trattandosi di aree agricole. Avrebbe invece potuto e dovuto, in coerenza con le direttive del nuovo Piano degli Interventi, prevedere quanto meno una adeguata compensazione ecologica, rinaturalizzando suoli cementificati di superficie pari a quella consumata dall’ipotesi progettuale. Speriamo che questa Amministrazione sia più consapevole del problema e che respinga la Variante quando arriverà in Consiglio Comunale, in coerenza con la pianificazione urbanistica orientata ad invertire finalmente la rotta di un territorio che ha già consumato fin troppe aree agricole.”

Qui il file con le nuove osservazioni complete

 

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(Legambiente Padova)