Comune di Padova: successo del “Progetto Embracin” di accoglienza in famiglia di un gruppo di migranti, allargato a sei Paesi europei

Il progetto Embracin nasce da una piccola ma significativa esperienza del prof. Calò che ha ospitato nella propria famiglia 6 migranti, sviluppando uno schema chiamato “6+6×6” che nel 2018 gli ha permesso di vincere il premio di Cittadino Europeo. Questa esperienza è il punto di partenza che ha portato alla costruzione di una rete transnazionale di autorità locali che con questo progetto intendono costruire, migliorare e far leva sul valore delle iniziative dal basso verso l’alto e guidate dai cittadini per migliorare l’integrazione dei migranti. 

Il progetto si compone di una rete centrale di 4 comuni e 2 reti di comuni di 6 diversi paesi (Italia, Slovenia, Grecia, Cipro, Spagna, Svezia). 

Partendo da questo partenariato di progetto, si intendono raggiungere le reti e le piattaforme già esistenti per condividere e ampliare questa esperienza, sviluppando e testando un modello di integrazione nuovo. 

La rete italiana che si verrà a creare mira ad aumentare la consapevolezza e rafforzare le competenze sui temi delle politiche di integrazione, con l’obiettivo finale di aumentare il numero dei comuni e degli attori locali che vogliono apprendere da un processo di innovazione sociale spontanea capace di portare all’integrazione dei migranti e al benessere della comunità. 

All’interno del pilot del Comune di Padova sono stati inseriti, da ottobre a dicembre 2021, 8 beneficiari di cui 6 maschi e 2 femmine.
Il progetto Pilot è stato gestito dal Comune di Padova in collaborazione con la Cooperativa Orizzonti e con l’Associazione Refugees Welcome.
Le persone accolte provengono da Gambia, Mali, Perù, Siria, Pakistan e Repubblica Democratica del Congo.
Le famiglie che hanno accolto i beneficiari sono state 7 in quanto una famiglia ha  accolto 2 sorelle.  

Le convivenze di cui 4 ancora attive, hanno avuto una durata di minimo 6 mesi e si concluderanno tutte, tranne una, a dicembre 2022.
Una famiglia ha deciso di continuare l’accoglienza della beneficiaria per permetterle di accedere ad un importante opportunità lavorativa in città. 

Le altre convivenze si stanno chiudendo in armonia e con la consapevolezza da parte di tutti che il progetto ha sostenuto al meglio le famiglie accoglienti e i  beneficiari in questo percorso. 

L’equipe multidisciplinare che ha lavorato nel progetto è composta da: 

  • coordinatore di progetto pilot; 
  • educatore professionale; 
  • psicologa, 
  • insegnante di italiano; 
  • operatore legale; 
  • mediatore interculturale. 

Inoltre, all’interno del progetto erano presenti altre figure professionali: il test manager, la policy advisor, la referente per la comunicazione e la referente tecnica per il Comune di Padova. 

I beneficiari sono stati coinvolti in attività di sensibilizzazione e di conoscenza della città; si è strutturato un corso di italiano ad hoc per il progetto e un corso di computer.  

Tutti i beneficiari erano, comunque, già ben inseriti nel tessuto sociale della città e hanno implementato le loro conoscenze grazie all’esperienza in famiglia che ha permesso loro di essere inseriti in contesti informali a cui non avrebbero avuto accesso e che ha stimolato interessanti riflessioni sulla loro percezione della vita in Italia.

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)