Quanto costerà riscaldarsi il prossimo inverno?

Con l’arrivo dei primi freddi dopo un’estate con caldo record, molti si domandano quanto verrà a costare riscaldare tutta la casa e garantire un buon confort abitativo. La bella stagione appena trascorsa è stata calda anche per via di forti aumenti del prezzo del gas che ha portato al rialzo anche il costo di altri combustibili. Viene quindi naturale domandarsi quale sia il combustibile più conveniente che aiuta a riscaldare case e risparmiare allo stesso tempo.

Il costo dei combustibili più diffusi

Per sapere quanto costerà riscaldare la casa il prossimo inverno è indispensabile considerare il combustibile che usa la caldaia. La maggior parte delle case è allacciata al metanodotto quindi utilizza il gas metano, detto anche gas naturale. in generale, si può dire che il prezzo del metano è quello che tra i combustibili è il minore, ma ha un potere calorifero minore perciò il consumo è maggiore.

In confronto, il prezzo gpl riscaldamento è minore a fronte di un rendimento calorifero maggiore. La resa è maggiore soprattutto se messa a confronto con quella del gasolio, altro combustibile molto utilizzato e diffuso sul territorio italiano. Un vantaggio del gpl riguarda le emissioni molto basse che lo dipingono come uno dei pochi combustibili puliti. È utilizzabile anche in cucina, ma occorre un luogo con determinate condizioni per l’installazione del serbatoio che contenga questo combustibile.

Esistono poi altri combustibili che possono essere utilizzati in alternative per la produzione di acqua calda sanitaria. Per esempio, si può utilizzare il gasolio che però un rendimento minore e alte emissioni inquinanti. Il suo costo è maggiore ma il consumo nel corso del tempo non è molto alto. È molto utilizzato nelle case e zone isolate non servite dal metanodotto o le abitazioni meno utilizzate come le seconde case. C’è quindi un serbatoio esterno che va riempito in base al consumo, ma il combustibile non può essere usato per cucinare perciò indicato nelle abitazioni con piano cottura a induzione.

Altri combustibili meno usati

Esistono però altri combustibili che sono meno diffusi; tuttavia, la loro diffusione sta aumentando proprio in seguito all’aumento dei prezzi dei combustibili tradizionali. Un caso emblematico è quello del pellet, piccoli cilindri di legno pressato che si può usare per alimentare sia stufe sia caldaie. In seguito agli aumenti del gas, molti hanno installato una stufa a pellet, portando un boom di richieste che hanno portato i prezzi alle stelle. Si parla di più del 50% di rincaro rispetto ai prezzi dell’anno precedente.

È successo lo stesso anche per la legna che alimenta stufe, caminetti tradizionali, cucine economiche ma anche per caldaie e boiler. Molte case in montagna non hanno un classico impianto di radiatori ma utilizzano questo sistema che però anch’esso presenta costi in aumento. Gli impianti più moderni vengono combinati con accumuli termici per conservare l’energia termica e cederla nel corso della giornata. Oltre al costo in aumento, la legna per caldaie e stufe ha anche bisogno di grandi spazi coperti per esser stoccata.