Comunicato stampa: presentato il restauro del ponte romano di San Lorenzo, nascosto sotto via san Francesco, che già dalle prossime settimane sarà visitabile

E’ stato presentato martedì 3 maggio dal Sindaco di Padova, dall’Assessore alla cultura, dalla direttrice dei Musei Civici Francesca Veronese e dall’architetto Domenico Lo Bosco, capo servizio edilizia monumentale del Comune, il restauro del Ponte San Lorenzo, uno dei più importanti e antichi reperti romani della città.
Il ponte, dal 1959, in occasione del completo tombamento del Naviglio Interno è stato completamente interrato e fino ad alcuni anni fa una solo delle sue arcate era visibile imboccando il sottopasso in riviera Tito Livio all’incrocio con via San Francesco.
Il Ponte infatti si trova tuttora, e in buone condizioni di conservazione, esattamente sotto via San Francesco, nel tratto che va dall’angolo della libreria Feltrinelli all’ingresso dell’Università.
Si tratta di un ponte ad arco ribassato, a tre archi in pietra costruito tra il 40 e il 30 avanti Cristo. Ha quindi la bellezza di circa 2050 anni. Il nome di san Lorenzo sembra, trovare connessione con la consacrazione nel 1326 della chiesa omonima. Già in epoca medievale il ponte era parzialmente interrato ed era libera solamente la prima arcata entro cui scorreva il Naviglio Interno (ramo del fiume Bacchiglione). Il ponte, in tutta la sua lunghezza, fu oggetto di scavo archeologico nel 1938. La modifica del piano stradale negli anni 60 e 70, la sistemazione urbana e l’infrastrutturazione, hanno di fatto complicato la visitabilità e il riconoscimento di un ruolo nella “Padova visibile”.
L’accesso, oltre ad evidenti limiti legati alla sicurezza, risultava angusto e adeguato più ad un banale vano interrato che non ad una delle memorie più importanti della città. Con un investimento di 340.000 euro è stato fatto un ampio lavoro di recupero delle strutture in pietra che soffrivano delle infiltrazioni di acqua dalla strada soprastante. L’intervento di miglioramento dell’accesso attuale, ha previsto l’esecuzione di un sistema di chiusura a sollevamento idraulico che a riposo impedisce l’accesso all’area ipogea dove sono visibile finalmente tutte e tre le arcate del ponte grazie anche ad un sapiente impianto di illuminazione e un lucernario che dove possibile sfrutta la luce solare. Il ponte sarà visitabile da padovani e turisti già dalle prossime settimane. Tre associazioni si occuperanno di gestire le aperture di questo importante luogo storico della città, Fai, Salvalarte e Arcadia.

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)