Il mercato del lavoro in Veneto: la tendenza è positiva

I numeri più recenti che riguardano il mercato del lavoro in Veneto mettono in evidenza un trend positivo. A dispetto della crisi lo scenario è meno preoccupante rispetto a come poteva apparire fino a pochi mesi fa. La crisi dovuta alla pandemia da coronavirus sembra essere alle spalle, insomma, e adesso è il momento della ripresa post Covid. Non si può negare che dal 2020 ad oggi la situazione che abbiamo vissuto sia stata molto particolare, non solo dal punto di vista sanitario ma anche a livello economico. La pubblicazione dell’Osservatorio mercato del lavoro Sestante di Veneto Lavoro permette di scoprire quali sono le dinamiche occupazionali del Veneto per tutte le tipologie di contratto, con riferimento anche al settore pubblico.

I numeri del Veneto

I dati che sono stati resi noti mettono in evidenza come il Veneto, a dispetto della crisi, stia vivendo una fase non troppo negativa per ciò che concerne il mercato del lavoro. In tutte le province è aumentata la domanda di lavoro, con un range molto ampio: in provincia di Belluno la crescita è stata solo dello 0.6%, mentre in provincia di Vicenza ha sfiorato il 14%. Si tratta di numeri che risentono, almeno in misura parziale, degli effetti della stagionalità, con un saldo negativo a Rovigo, a Belluno e a Venezia, rispettivamente di 500, di 1000 e di 8900 unità. Meglio va a Vicenza, a Padova, a Treviso e soprattutto a Verona, con un +7900 senza dubbio positivo.

Il lavoro dipendente

Se si prende in considerazione la dinamica complessiva del lavoro dipendente si scopre, tenendo conto dei rapporti di lavoro dipendente e del bilancio fra assunzioni e cessazioni del terzo trimestre dello scorso anno, un saldo positivo di oltre 8mila unità, molto più favorevole in confronto al calo di 4700 unità dello stesso periodo di tre anni fa. C’è stato un recupero consistente, dunque, frutto anche della caduta ridotta delle attività turistiche, le quali nel trimestre in questione hanno potuto beneficiare di condizioni meteo favorevoli che hanno innescato un prolungamento della stagione, a cui ha contribuito anche la partenza ritardata.

I flussi

In linea di massima, i flussi di ingresso e di uscita dall’occupazione sono in crescita se confrontati con lo stesso periodo del 2019, precedente alla pandemia. Sono cresciute di oltre il 7% le assunzioni, mentre le cessazioni sono aumentate di oltre 1 punto percentuale. Il segno per la dinamica delle posizioni di lavoro è positivo, con 56mila unità in più, e in questo computo è opportuno tenere in considerazione il livello molto basso che era stato raggiunto nel mese di settembre del 2020. Per il tempo indeterminato ci sono 5500 posizioni lavorative in più, con il crollo delle trasformazioni che è stato innescato dal minor numero di attivazioni di tempi determinati nei mesi prima. Anche l’apprendistato fa registrare un saldo negativo, e questo è dovuto proprio al notevole aumento delle trasformazioni a tempo indeterminato, come conseguenza delle conferme che si sono concretizzate nel momento in cui l’attività produttiva è ricominciata.

I numeri settore per settore

È specialmente il settore agricolo ad aver fatto registrare un andamento positivo nel trimestre; il settore alimentare e quello metalmeccanico hanno, invece, trainato l’industria. Per quel che riguarda i servizi, il bilancio ha il segno meno per oltre 6mila posizioni di lavoro, e la colpa – se così si può dire – è della caduta del turismo.

Applavoro: perché usarlo anche a Padova

Anche a Padova, così come nel resto d’Italia, chi è alla ricerca di un lavoro ha la possibilità di utilizzare Applavoro per farsi conoscere dalle aziende e dagli imprenditori. Questo portale è davvero innovativo e promette di stravolgere in positivo il mondo del lavoro. Vale la pena di spulciare fra le offerte Padova per scoprire quali annunci sono attivi al momento: per esempio per un cassiere di una pizzeria d’asporto, o per un diplomato in informatica destinato a monitorare applicazioni e infrastrutture. Si richiede anche un autista di bilico per un’azienda di Limena. Ancora, ci sono posti vacanti per un addetto alla produzione e magazziniere e per la segretaria di un solarium o centro di bellezza: in questo secondo caso è previsto uno stipendio medio di 1200 euro.

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