Relazione e condivisione: il pomeriggio di spiritualità vissuto dagli studenti

Padova, 1 aprile 2022. Ci sono diverse motivazioni che possono spingere una persona ad accostarsi allo studio della teologia: istanze formative, lavorative, di interesse personale, di sfida, di ricerca scientifica ed esistenziale… Allo stesso modo possono essere differenti gli stati d’animo con cui si vive tale impegno: un’opportunità da prendere al volo, una provocazione da accogliere o da combattere, un desiderio di comprendere per approfondire e amare di più, un dovere da compiere…

A prescindere da qualsiasi disposizione di partenza, intraprendere lo studio della teologia costringe a confrontarsi con un mistero, quello di Dio, capace di interrogare profondamente. Dunque, se questo studio è accompagnato da una vita veramente cristiana, o che perlomeno tenti sinceramente di esserla, non è possibile che non si verifichi alcuna conseguenza. Così anche l’esperienza accademica non si riduce solamente a un apprendimento di nozioni individualista e asettico, ma si apre a una dimensione relazionale e comunitaria, che è ecclesiale.

Anche per tale ragione, un gruppetto di studentesse e studenti volonterosi sostenuti da qualche insegnante ha proposto ai compagni un pomeriggio di ritiro. Al termine delle lezioni mattutine di venerdì 1 aprile, una cinquantina di noi “teologi” in erba (tra cui chi scrive) si è mosso dalla sede della Facoltà alla volta dell’Istituto teologico Sant’Antonio dottore, dove abitano gli amici conventuali che studiano con noi, per condividere un piatto di pastasciutta, in un clima fraterno e sereno. Dopo il momento conviviale ci siamo diretti verso la Basilica del Santo, dove si è svolto il ritiro vero e proprio.

Lì siamo stati accolti da altri frati conventuali, i quali ci hanno accompagnato a contemplare il mistero di Gesù che muore in croce, viene deposto e risorge, attraverso tre opere d’arte lì presenti: la crocifissione di Altichiero nella cappella di San Giacomo, il crocifisso e la deposizione dell’altare maggiore di Donatello. Quindi ci siamo recati presso una cappellina del chiostro della magnolia dove, seguendo una breve traccia, abbiamo potuto condividere qualche tratto colto dalla catechesi precedente. Siamo tornati in Basilica per celebrare la messa d’orario insieme al popolo di Dio lì convocato.

Di qui siamo rientrati alle nostre abitazioni, grati a chi ha organizzato l’evento e al Signore, che ancora non si stanca di donarsi gratuitamente a noi.

Filippo studente di terzo anno

(Facoltà Teologica del Triveneto)