Superato il limite di legge per il 2022 è il ventiduesimo anno consecutivo

Giovedì 10 marzo il limite di legge annuale del Pm10 – 35 giorni oltre i 50 microgrammi per metro cubo d’aria – è stato superato in tre delle cinque centraline Arpav di Padova. Ancora una volta non è il Comune a darne notizia, bensì Lucio Passi responsabile politiche antismog di Legambiente Padova.

Passi fornisce i dati. “La centralina di Viale internato Ignoto ha registrato 41 giorni oltre il limite, tallonata da Granze di Camin con 38 superamenti: entrambe posizionate per monitorare in particolare l’area interessata dalle emissioni dell’inceneritore”.
Segue la stazione di rilevamento dell’Arcella, rappresentativa dell’inquinamento derivante dal traffico nell’intera città, con 36.
“Siamo entrati   continua l’esponente di Legambiente  – nel ventiduesimo anno consecutivo in cui l’aria di Padova è fuorilegge. Tutti noi siamo vittime dell’esposizione prolungata alle micropolveri: la condizione più dannosa per la salute.” 

Per il momento, non hanno ancora raggiunto il limite le centraline di via Carli, con 32 superamenti  e della Mandria con 31: quest’ultima però il 10 ha registrato il record negativo di 111 microgrammi per metro cubo d’aria: più del doppio della soglia giornaliera.

I DANNI ALLA SALUTE DOVUTI ALL’ESPOSIZIONE CRONICA

L’esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 annovera molte possibili conseguenze. Dai disturbi respiratori lievi, alla diminuzione della funzionalità polmonare, alle bronchiti croniche e danni al sistema cardiovascolare, all’aumento della mortalità sia per gravi malattie respiratorie che per tumori al polmone. Tumori legati anche a sostanze cancerogene veicolate dalle polveri sottili come il Benzo(a)Pirene 

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

In attesa delle nuove linee del tram questi gli interventi che servono subito.

*Trasporto pubblico. E’ urgente aumentare le frequenze degli autobus negli orari di punta e nei giorni festivi, realizzando corsie preferenziali e potenziando soluzioni innovative come il servizio di Night Bus.

*Ciclabilità. E’ prioritaria la realizzazione della bicipolitana sui principali assi di spostamento, ma servono anche nuove corsie ciclabili nei quartieri, aree a doppio senso per i ciclisti a partire dal centro storico e nelle zone scolastiche per favorire gli spostamenti ciclo-pedonali dei più piccoli.

*Efficientamento e rigenerazione. Serve intervenire anche sui sistemi di riscaldamento, efficientando gli edifici e rigenerando il patrimonio edilizio. E’ fondamentale che il Piano degli Interventi fermi le edificazioni nelle aree verdi– che mitigano lo smog.

*Più aree verdi.  Per la loro capacità di filtrare e abbattere lo smog servono soprattutto nelle zone dove il verde pro capite  è più basso. Il verde pubblico nel Centro di Padova è pesantemente inferiore agli standard minimi: 4,9 mq/ab, contro i 7,5 mq/ab previsti dalle norme regionali. Anche per questo motivo Legambiente, ancora una volta, ribadisce che l’area dell’ex caserma Prandina deve diventare un prezioso polmone verde per il Centro.

“Su questi interventi – conclude Passi- è doveroso che l’Amministrazione verifichi come usufruire dei finanziamenti della transizione ecologica del PRRR e in questo caso presentare progetti condivisi con i vari “stakeholder” cittadini”.

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(Legambiente Padova)