Comunicato stampa: il Comune di Padova dà parere negativo alla nuova linea del termovalorizzatore – commento sindaco Giordani

Il sindaco Sergio Giordani illustra le ragioni politiche, tecniche e sociali che hanno portato al parere contrario del Comune in conferenza dei servizi:

Il Comune di Padova ha espresso parere contrario in sede di Conferenza dei Servizi sul progetto di termovalorizzatore in oggetto.
Una scelta meditata attentamente in sede tecnica, che ho personalmente avallato anche sulla base di chiare motivazioni sostanziali e politiche, le quali, dal mio punto di vista, sposano l’esclusivo interesse futuro della città, al di là di ogni ideologia e strumentalità. In queste settimane ho deciso di non inserirmi e alimentare un dibattito pubblico ricco, che ho comunque seguito con attenzione e interesse; con la Giunta abbiamo preferito concentrarci sull’attenta analisi dei fattori oggettivi sul tavolo, per poi maturare un orientamento unitario. Premetto che non sono contrario a prescindere ai termovalorizzatori, una modalità di smaltimento che viene adottata da tutti i paesi europei più avanzati dal punto di vista della tutela ambientale, passibile di costanti aggiornamenti tecnologici che ne limitano sempre di più le emissioni e che unita a una forte differenziazione del rifiuto evita di disseminare il nostro territorio di discariche che lo compromettono e inquinano in maniera grave e duratura. Non a caso a Padova un impianto c’è dagli anni 60’ e la città non ha mai vissuto crisi di conferimento e emergenze rifiuti.

La nostra Amministrazione con una mozione votata in maniera unanime dalla maggioranza, ha condotto in questi mesi una battaglia seria e rigorosa per ottenere nelle sedi preposte le migliori condizioni per la città su vari punti chiave definiti in maniera non equivoca. In sede di VIA sono stati ottenuti passi avanti significativi, che rivendichiamo come frutto del nostro lavoro, che non ha certo badato a interessi diversi da quello dei cittadini. Il primo è la significativa riduzione del potenziale di tonnellate annuo consentite rispetto ad oggi, che passano da 245 mila a 219 mila. Il secondo è il no al conferimento di PFAS e il terzo la prescrizione di attenersi a soglie emissive ancora più basse rispetto alle migliori pratiche europee. Ancora, c’è la prescrizione di prevedere un recupero del calore tramite teleriscaldamento a beneficio della comunità e quindi con riduzione delle emissioni complessive. Sono tutti elementi che oggettivamente vanno nella direzione da noi indicata e che contribuiranno a fornire nuove e ulteriori garanzie ai cittadini. Tuttavia, il tema per me più critico e che a nostro avviso non consente di dare via nessun libera a scatola chiusa è quello dell’indeterminatezza sul Piano dei Rifiuti Regionale.
La Giunta Regionale lo ha adottato ma manca ancora un lungo percorso per la sua approvazione. In buona sostanza non c’è ad oggi nessuna garanzia certa di come la Regione immagini la distribuzione dello smaltimento rifiuti su base territoriale e il rischio che non vogliamo correre, e sul quale ci batteremo, è che ci sia una sproporzione di rifiuti conferiti all’impianto di Padova. Noi pretendiamo un’equa assunzione di responsabilità da parte di tutte le Provincie e di tutti gli ambiti e non siamo disponibili, come Padova, a sopperire all’assenza di lungimiranza di territori che producono, come tutti gli altri, rifiuti, ma non si sono negli anni mai fatti carico delle modalità per concludere il ciclo dello smaltimento con strategie proprie e con un assunzione per quota parte di questa incombenza necessaria.

E’ impossibile per noi dare parere positivo a un impianto se non sappiamo per quanti territori dovrà provvedere alla termovalorizzazione; è anche una questione di principio che prevede, tra ambiti territoriali, una doverosa co-responsabilità e non certo di scaricare la questione sulle città che già dispongono da decenni di impianti. Nelle prossime settimane, con la dovuta collaborazione, ma anche con tutta la determinazione del caso, daremo corso a un serrato confronto con la Regione per incidere sulla proposta di piano dei rifiuti, l’obiettivo è di tutelare al massimo gli interessi della città e dei padovani, chiedere equilibrio, proporzionalità e una giusta distribuzione tra provincie dei carichi di smaltimento. Lo smantellamento delle vecchie linee 1 e 2 è una cosa che andava fatta e aumenterà la sicurezza e gli standard ambientali dell’impianto, tutt’altra cosa è immaginare questa progettualità come grimaldello per concentrare su Padova lo smaltimento dei rifiuti di tutta la Regione. Come ci è stato chiesto anche dal Consiglio comunale, è impossibile un via libera senza punti fermi e certi su questa necessaria equità, per cui ci spenderemo senza risparmiarci avendo sempre come unico orizzonte la tutela delle padovane e dei padovani”.

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)