OZONO DAL 1 GIUGNO UN GIORNO SU DUE FUORILEGGE

Dal primo giugno al 13 agosto 2021 il valore per la protezione della salute umana dall’ozono, che è di 120 microgrammi per metro cubo d’aria, è stato superato per 39 giorni su 74, più di un giorno su due – dichiara Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legambiente Padova. Complessivamente, dall’inizio della stagione calda i giorni fuorilegge sono, fin qui, 42. Infatti ozono si forma quando altri inquinanti, come ossidi di azoto e composti organici volatili prodotti, dai processi di combustione, reagiscono a causa della intensa presenza della luce solare. Perciò si manifesta nella stagione calda”.

“Già il 4 luglio è stato superato il limite annuale sancito per legge che è di 25 giorni continua Passi – facendo così entrare Padova nel  diciottesimo anno consecutivo di illegalità. L’esposizione all’ozono provoca l’infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie e concorre ad aggravare le patologie respiratorie, quali enfisemi e bronchitipolmoniti, asma. Se l’esposizione è protratta nel tempo vi possono essere danni a lungo termine, con una riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita”.

Secondo l’esponente di Legambiente “serve riorganizzare la mobilità: favorire le bici e diffondere la micro mobilità elettrica, rivedere la politica della sosta potenziando i parcheggi scambiatori, avviare la bicipolitana. Mentre aspettiamo le nuove linee tranviarie va potenziato il servizio degli autobus rendendoli più frequenti. Interventi finanziabili con i soldi del PRNN e con i 39 milioni del fondo di solidarietà che saranno restituiti al Comune entro dicembre”.

“Ma l’Ozono – sottolinea Passi -non si combatte solo con la mobilità sostenibile. Bisogna mantenere ed aumentare il verde, che invece a Padova scarseggia, (soprattutto quello pubblico realmente fruibile) insieme agli alberi: 22 ogni 100 abitanti, cosa che ci colloca al ventesimo posto tra i capoluoghi italiani (dati 2018).

Verde ed alberi sono fondamentali non solo per contrastare i cambiamenti climatici e le ondate di calore come quelle di questi giorni, ma anche per calmierare l’Ozono.. Svolgono un importantissimo lavoro di filtraggio eseguito soprattutto dalle foglie. Utilissime sono quindi  le aree verdi nelle zone urbane e periurbane che fungono da depuratori naturali. E questa funzione può assolverla l’area dell’ex Caserma Prandina trasformata a in parco, quella del Basso Isonzo e il più vasto progetto del parco agro paesaggistico periurbano.

“Il verde scarseggia soprattutto in centro, perciò – conclude Passi – abbiamo lanciato la campagna per il parco Prandina mettiamoci la faccia’. In Corso Milano 123, al giardino Cavalleggeri a ridosso dell’ex caserma, abbiamo allestito un grande pannello davanti a cui farsi fotografare . Condividete la foto sui social taggando #parcoprandina per chiedere al Comune la riconversione ecologica dell’ex Prandina”.

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(Legambiente Padova)