Scuola: D’Incà, ‘sbagliato posticipare riapertura in Veneto, danno per ragazzi’

Roma, 6 lug. (Adnkronos) – “La proposta di posticipare la riapertura delle scuole in Veneto è sbagliata e dannosa per i nostri studenti: al contrario di quanto propone il presidente Zaia, le scuole si dovrebbero riaprire almeno una settimana prima per permettere ai nostri ragazzi di recuperare i giorni persi di scuola in presenza negli ultimi due anni. Per questo, come Movimento 5 Stelle, invitiamo Zaia a fare un passo indietro e a rispettare la previsione del ritorno a scuola tra il 13 e il 16 settembre”. Lo dichiara Federico D’Incà, ministro per i rapporti con il Parlamento, in merito all’intenzione di prolungare i tempi per la riapertura delle scuole in Veneto.
“È una decisione che non comprendiamo: i giovani hanno bisogno della scuola come luogo dell’apprendimento e del recupero della socialità – prosegue D’Incà -: le condizioni per ritornare in classe in sicurezza ci sono e sarà possibile procedere in parallelo con la campagna vaccinale e con le lezioni in presenza. Inoltre, se la riapertura fosse posticipata, bisogna tenere conto anche delle elezioni amministrative: diversi comuni veneti andranno al voto tra fine settembre e inizio ottobre e, considerando anche i possibili ballottaggi, i nostri bambini e ragazzi rischierebbero di ritornare in classe a ottobre inoltrato. A pagarne le conseguenze, quindi, saranno da un lato i nostri giovani e dall’altro i genitori che si troveranno in difficoltà nel gestire gli impegni lavoro e quelli familiari”.
Secondo D’Incà, “il nostro Paese ha bisogno di ripartire e il più grande investimento per costruire il futuro è quello sulla scuola: arriviamo da oltre un anno di grande difficoltà e il sacrificio di studenti, docenti, dirigenti, personale scolastico e famiglie deve essere finalmente ripagato. Il Movimento 5 Stelle crede fortemente nel mondo della scuola e lo ha dimostrato in modo concreto con il proprio lavoro al Governo: si deve continuare a garantire l’adeguata formazione per i nostri ragazzi, mettendoli nelle migliori condizioni per potere studiare e recuperare la socialità”.

(Adnkronos)