Perché dal packaging giusto dipende il successo dei propri prodotti (e come sceglierlo)

Scegliere il packaging giusto per i propri prodotti non è certo qualcosa che si improvvisa, tanto più che ormai da tempo l’imballaggio ha sempre meno uno scopo esclusivamente funzionale e legato all’integrità e la giusta conservazione del prodotto venduto. Oggi il packaging ha soprattutto un valore strategico nel comunicare il proprio brand, la propria proposta di valore, la propria filosofia e lo fa letteralmente a prima vista.

Attenzione, però, a non dimenticarsi mai del singolo prodotto e della necessità che chi lo acquisti possa riconoscerlo anche a scatola chiusa: se non si ha il budget per progettare confezioni diverse per ogni item del proprio catalogo, etichette e adesivi personalizzati possono aiutare e lo fanno, tra l’altro, anche nel riportare INCI, liste di ingredienti, avvertenze sul corretto utilizzo del singolo prodotto.

L’idea migliore quando si tratta di scegliere come confezionare i prodotti per venderli in store o su un e-commerce sarebbe rivolgersi a dei professionisti dell’imballaggio, a un’agenzia di creativi che possano indirizzare verso il packaging migliore nell’ottica più complessiva e olistica della propria strategia di branding. Questo non vuol dire che alcuni consigli pratici, come quelli che seguono, non possano tornare utili.

Tre consigli utili per scegliere il packaging giusto

Il packaging giusto è, innanzitutto, quello che rispetta il prodotto e assicura che dal momento in cui viene confezionato a quello in cui viene utilizzato conservi integre le proprie caratteristiche. Ci sono categorie merceologiche, ad esempio quelle dei prodotti alimentari o cosmetici, in cui creatività e originalità non possono non fare i conti con necessità più pratiche come quella di mantenere inalterate le proprietà nutritive, organolettiche o benefiche del prodotto, senza contare in qualche caso la facile deperibilità . Tutto gira, naturalmente, intorno alla scelta dei materiali e la buona notizia è, in questo senso, che le aziende del settore investono da anni in ricerca e innovazione: questo vuol dire che non c’è tipologia di prodotto per cui non si possa trovare il packaging migliore e con miglior resa.

Ancora a proposito di materiali, però, non si può ignorare una sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso grandi temi come la sostenibilità che, nel caso in questione, si traduce nella preferenza accordata a confezioni più facili da smaltire, con meno plastica, in materiali biodegradabili o riutilizzabili anche in maniera originale e creativa. A seconda della personalità del proprio brand e del tipo di prodotto venduto si potrebbe optare per un imballaggio esterno realizzato con fogli di giornali riciclati o per avvolgere il proprio raccolto biologico in pellicola di cera d’api riutilizzabile.

Il packaging giusto è infatti, come già si accennava in apertura, quello capace di rappresentare al meglio il brand, la sua missione, i suoi valori e farlo in maniera immediata. È per questo che ci si dovrebbe assicurare che anche esteticamente l’imballaggio dei propri prodotti richiami logo, colori e identità visiva dell’azienda: un buon designer sarà in grado, in questo senso, di trovare il giusto compromesso che non risulti in nessun modo eccessivo o di disturbo per chi acquista.

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