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Regionali in Campania, Sommese: ‘L’Udc sceglie di tornare indietro, io vado avanti’

Dopo la scelta dell’Udc di presentare una lista separata da Ncd alle elezioni del 31 maggio, sancendo di fatto una spaccatura in Area Popolare, l’assessore lascia il partito di cui era coordinatore regionale, e all’AdnKronos dice: “Con la ‘Campania Popolare’ continuiamo a lavorare per un

processo di aggregazione che ha ottenuto successo gia’ in grandi Comuni e nelle citta’ metropolitane”

Roma, 29 apr. (AdnKronos) – “Non saro’ piu’ il coordinatore dell’Udc, ma resto coordinatore di un’idea che porto avanti con convinzione. Io continuo a lavorare per questo progetto, insieme al coordinatore di Ncd Gioacchino Alfano, e ai tanti che ci credono. Non devo essere io a giustificarmi, piuttosto deve farlo chi ha scelto di tornare indietro”. Cosi’ all’AdnKronos l’assessore regionale al Turismo della giunta Caldoro e gia’ coordinatore regionale Udc in Campania Pasquale Sommese, chiarisce i motivi che lo hanno portato a lasciare il partito dopo la scelta dell’Udc di presentare una lista separata da Ncd alle prossime elezioni regionali in Campania.

Sommese, per il quale “la spaccatura ormai piu’ che un’ipotesi e’ un dato di fatto”, chiarisce di aver lasciato l’Udc ma smentisce un suo passaggio in Ncd: “Su questo voglio essere chiaro. Non c’e’ nessun mio passaggio in Ncd ma se l’Udc con De Mita sceglie in Campania di andare da solo e sospendere il percorso di aggregazione in Area Popolare che abbiamo portato avanti con convinzione in tutti questi mesi, ottenendo un grande successo nei grandi Comuni e nelle citta’ metropolitane, io vado avanti: a pochi giorni dalle elezioni andare a spiegare all’elettorato e a chi ci ha creduto che in questi mesi abbiamo scherzato mi sembra assurdo e incomprensibile”.

“Non ci si puo’ svegliare all’ultimo momento e chiedere di annullare un progetto in cui crediamo. Un ostacolo territoriale non puo’ frenare un progetto: con la ‘Campania Popolare’ continuiamo su questa strada per rafforzare un processo che c’e’ gia’. Il 31 maggio, dopo le elezioni, vedremo chi aveva avuto ragione e se territori ci incoraggiano a proseguire”.


(Adnkronos)

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