I POSTI AUTO IN CENTRO STORICO SONO GIA’ SOTTOUTILIZZATI, QUELLO CHE SERVE SONO I PARCHEGGI SCAMBIATORI

28/08/2019

“Il dibattito sulla necessità di nuovi parcheggi al servizio del centro storico, contraddice le scelte delle città più moderne, che per strafficare e disinquinare le aree urbane lavorano sui parcheggi scambiatori al limitare delle stesse, collegati al trasporto pubblico – dichiara Sandro Ginestri, presidente di Legambiente Padova. Non solo, contraddicono anche le linee guida del redigendo Pums (piano per la mobilità sostenibile) che affermano «dal punto di vista dell’offerta di sosta la scelta operata dal PUMS fa riferimento alla necessità di potenziare l’offerta di sosta nella parte più esterna della città, favorendo l’integrazione tra i modi di trasporto pubblico-privato/gomma-ferro».

“Inoltre – continua Ginestri –  non tengono conto dell’attuale sovrabbondante offerta di stalli, parcheggi e silos già oggi disponibili, di ben 9000 posti auto  (senza contare i parcheggi pertinenziali) a servizio del centro o di aree limitrofe. Per l’esattezza 8.993, contro i soli 3.103 parcheggi scambiatori più esterni (fonte Comune- APS). Già nell’ultimo piano del traffico (PGTU), approvato dal Consiglio Comunale, si leggeva che l’offerta di sosta nell’area centrale della città supera la domanda. Dunque- continua il presidente di Legambiente– non solo non è giustificata la richiesta di ennesimi parcheggi in centro, ma il dibattito se farli o non farli (soprattutto alla Prandina) andrebbe inserito in quello più generale di come riorganizzare la politica della sosta e rendere più sostenibile la mobilità. E a proposito dell’ex Prandina apprezziamo le dichiarazioni di lunedì del Vicesindaco Lorenzoni che ha affermato che un parcheggio in quel sito creerebbe congestione, anche se riteniamo inutile costruirne uno in via Sarpi”.

Lucio Passi responsabile delle politiche antismog di Legambiente Padova sottolinea che: “l’obiettivo per tutte le città che si stanno dotando dei nuovi piani del traffico,  soprattutto per quelle fortemente inquinate come Padova, che dall’inizio dell’anno ha già visto 47 superamenti del limite giornaliero del PM10 (contro i 35 ammessi per legge in un anno), è quello di ridurre il traffico privato e lo smog conseguente. Anche domenica le centraline di Padova est hanno registrato lo sforamento dell’ozono del il limite di legge giornaliero. Siamo a 51 giorni di sforamenti del limite, più del doppio del limite annuale ammesso dalla legge”.

“I parcheggi dunque – conclude Ginestri – devono servire a ridurre, e non ad aumentare, le auto che entrano quotidianamente in città e nelle aree centrali. Per questo bisogna puntare, in primo luogo, su parcheggi esterni all’area centrale collegati ad una efficiente struttura di trasporto pubblico, a partire da quelli dell’Euganeo o della Fiera collegabili ad una navetta. E poi mancano i parcheggi scambiatori al capo di radiali come via Po, San Marco, Armistizio, Chiesanuova. D’altra parte, visto che nei prossimi anni, volenti o nolenti, appare ineluttabile una riduzione del traffico privato, perché continuare a sobbarcarsi di infrastrutture già oggi obsolete? Bene ha fatto lunedì Coalizione Civica a rilanciare le proposte, già avanzate da Legambiente ed altre associazioni, quali il Congestion charge, nuove zone pedonali e Ztl, messa in sicurezza e ampliamento della rete di piste ciclabili, potenziamento del trasporto pubblico locale, per risolvere i problemi della mobilità padovana”.

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Categoria: mobilità | comunicati stampa      

(Legambiente Padova)