Si è appena conclusa la stagione regolare di Serie B, che ha visto il Padova condannato alla retrocessione in Serie C dopo un solo anno di permanenza in cadetteria. Come è spesso accaduto in questi anni, tuttavia, il verdetto del campo non è stato definitivo ed in soli due giorni ecco subito un nuovo stravolgimento destinato a far discutere: il Palermo terzo in classifica generale, a causa di alcuni illeciti commessi nella persona del presidente Zamparini, è stato retrocesso in Serie C e punito dal Tribunale Federale con l’ultimo posto in classifica.
Un caos senza precedenti
A seguito della sentenza relativa alla retrocessione in griglia del Palermo è scaturita la decisione della Lega, presa con il voto unanime di tutte le società facenti parte del campionato, di cambiare in corsa il regolamento e di disporre la cancellazione dei playout. Venezia e Salernitana che avrebbero dovuto affrontarsi nello spareggio salvezza sono state quindi automaticamente salvate a discapito del Foggia che, nonostante lo slittamento della classifica, sarà egualmente condannato alla retrocessione anche se ha già annunciato che presenterà ricorso. La situazione, inoltre, potrebbe nuovamente cambiare in quanto a giorni dovrebbe finalmente giungere la decisione inerente la rimodulazione della penalizzazione di sei punti inflitta al Foggia durante il corso della stagione. Una situazione a dir poco caotica e paradossale che getta ulteriori ombre sul calcio italiano e che fa riflettere su quanto lavoro ci sia ancora da fare per ristabilire la normalità all’interno del nostro movimento calcistico. Già in estate le polemiche non erano mancate ed aveva fatto discutere la decisione della Lega di Serie B di ridurre il numero delle squadre partecipanti dalle 22 della passata stagione alle 19 attuali. Anche in quell’occasione i ricorsi di Catania, Ternana ed Entella non erano tardati ad arrivare salvo, poi, concludersi tutto in un nulla di fatto. A prescindere dal merito delle decisioni “politiche” prese in quest’ultimo anno, ciò che lascia perplessi, come sottolineato anche da La Gazzetta dello Sport, sono le modalità con cui si è giunti a queste riforme. Non bisogna dimenticare che la Serie B è la seconda lega professionistica del calcio italiano ed è grave che ogni anno si debba assistere a stravolgimenti del genere. Come accaduto già in passato, anche in questa stagione i risultati ottenuti sul campo sono stati stravolti da organi terzi e la regolarità del campionato è messa in seria discussione. Ad ogni buon conto, mentre a quanto pare la situazione nella parte bassa della classifica è congelata nell’attesa della decisione giudiziaria sul caso Foggia, i playoff dovrebbero prendere regolarmente il via nelle prossime settimane ed al 14 di maggio dando un’occhiata alle scommesse, a quota 2,60, il Benevento sembra la squadra favorita per la promozione in massima serie. Nell’attesa che la situazione di incertezza venga risolta al più presto si spera che il campo possa, anche se temporaneamente, far dimenticare le mille polemiche e che lo spettacolo possa farla da padrone.
I rimpianti del Padova
Anche in considerazione del vero e proprio putiferio che si è scatenato dopo la conclusione del campionato, la stagione del Padova lascia ancora più rimpianti. Dopo aver vinto a mani basse lo scorso campionato di Serie C ed essere riusciti ad aggiudicarsi anche la Supercoppa Italiana di Serie C, le ambizioni dei biancorossi erano alle stelle. Oltre al raggiungimento di una salvezza tranquilla, è inutile negare che l’obiettivo della società era quello di dar vita ad un progetto sano, che nel giro di pochi anni avrebbe potuto portare il Padova Calcio ai vertici della cadetteria. Così, però, non è stato e dopo un girone d’andata disastroso, neanche gli acquisti messi a segno nel mercato di gennaio sono riusciti a far invertire la rotta agli Scudati. Nonostante in questi anni si sia instaurato un forte legame tra la società e la città, a nulla sono valse le mille sofferenze che hanno caratterizzato questo campionato e alla fine, inesorabile, è giunta la retrocessione in Serie C. I rimpianti, quindi, sono moltissimi sia perché il Padova ha spesso raccolto molto di meno di quanto avrebbe meritato, sia perché sarebbero bastati pochi punti in più per sperare in un esito diverso. I giochi, ad ogni buon conto, non sono ancora chiusi ed anche se potrebbe sembrare “poco sportivo” dirlo, c’è ancora la speranza che qualcosa possa cambiare. Sono diverse le società della cadetteria che navigano in brutte acque e la forza societaria del Padova potrebbe fare la differenza anche in ottica ripescaggio. Lo stesso Foggia, nonostante come detto sia pronto a dare battaglia legale per sovvertire le decisioni prese dalla Lega e dai Tribunali sportivi, sembra non se la passi benissimo e già durante il corso di questa stagione il sindaco della città pugliese ha dovuto rivolgere degli appelli agli imprenditori cittadini per risollevare le sorti dei Satanelli. A prescindere da tutto, anche nel caso in cui non ci dovessero essere ulteriori stravolgimenti della classifica, l’impressione è che il Padova Calcio sia intenzionato a riconquistare sul campo la categoria che più le compete e già dalla prossima stagione sarà fatto di tutto per guadagnare nuovamente l’accesso alla Serie B. Il capitale umano e la rosa dei biancorossi sono di assoluto livello: basterà non stravolgere la rosa e dare continuità al progetto per sperare nel ritorno immediato in cadetteria.
A prescindere dal dato meramente calcistico che ha visto il Padova costretto a dire addio alla Serie B dopo un solo anno di permanenza, rimangono numerosi dubbi e perplessità sulla situazione del calcio italiano. C’è un disperato bisogno di riforme immediate e strutturali che possano contribuire al risanamento di un sistema che ha dimostrato in più di un’occasione di non funzionare.
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