Questura di Padova: Arrestato dalla Polizia di Padova un uomo 37enne per lomicidio di un connazionale filippino

Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo perché indiziato di delitto il filippino 37enne ARCA Melvin, residente a Padova, titolare di permesso di soggiorno per lavoro, collaboratore domestico, per aver assassinato con ripetuti colpi di roncola nel parcheggio sud dello Stadio Euganeo di Padova il connazionale SAHAGUN Walter Crispin Sarmiento, 51enne residente a Padova.

Alle ore 13.20 pervenivano diverse chiamate sulla linea 113 della Questura di Padova da parte di alcuni testimoni che segnalavano di aver visto nel parcheggio sud dello stadio Euganeo un cittadino aggredire violentemente un altro individuo e subito dopo allontanarsi alla guida di un’autovettura Nissan, fornendo contestualmente la targa del veicolo.

La Centrale Operativa della Questura immediatamente diramava la nota di ricerca del mezzo in fuga a tutte le pattuglie operative sul territorio e contestualmente inviava un equipaggio della Sezione Volanti in via Nereo Rocco.

Nel parcheggio dello stadio gli agenti trovavano a terra in una pozza di sangue ma ancora vivo un uomo ferito  sul corpo con ripetuti colpi di roncola inferti in particolare alle gambe e ai polsi, uno dei quali risultava quasi mozzato nel tentativo  di difendersi.  

Nonostante gli immediati tentativi di rianimarlo operati da personale del servizio 118, la vittima, identificata dagli agenti nel filippino 51enne SAHAGUN Walter Crispin Sarmiento, decedeva qualche istante dopo per dissanguamento.

Sul posto intervenivano anche il personale della Polizia Scientifica per i rilievi, il medico della Questura di Padova, dottor Massimo Puglisi per l’ispezione del cadavere e la Squadra Mobile per l’immediato avvio delle indagini.

A breve distanza dal corpo senza vita dell’uomo gli operatori rinvenivano in terra due spade katane non sporche di sangue, mentre all’interno dell’autovettura Nissan, intestata ad un congiunto del deceduto e ferma nelle immediate adiacenze del cadavere, una roncola intrisa di sangue utilizzata per commettere il delitto, due telefoni cellulari, una pistola ad aria compressa e uno zaino contenente la somma di euro 1900, un calzino contenente monili d’oro e un passaporto.

Contestualmente, grazie alla capillare conoscenza del territorio del personale operante, un altro equipaggio di Volante riusciva a localizzare in questa via Sacharov l’autovettura segnalata al 113 quale mezzo utilizzato dall’autore del delitto per fuggire e poco dopo riusciva ad individuare il responsabile dell’omicidio, che presentava una piccola ferito all’interno del lobo dell’orecchio destro e lo bloccava mentre, sopravvenendo dai portici dei palazzi sottostanti, si accingeva a risalire sul mezzo per fuggire.

Gli investigatori della Squadra Mobile acclaravano nell’immediatezza che l’assassino proveniva da un’adiacente unità immobiliare sita al civico 8 della medesima via, abitata da alcuni congiunti del fuggitivo, all’interno della quale venivano rinvenuti e sequestrati gli indumenti sporchi di sangue indossati dall’omicida durante l’aggressione e di cui si era disfatto.

L’uomo veniva condotto dagli agenti in Questura e posto in stato di stato fermo poiché indiziato del delitto di omicidio aggravato e per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Dall’attività investigativa immediatamente avviata dagli agenti della Squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, il delitto è apparso riconducibile a motivazioni passionali ed in particolare a sentimenti di forte gelosia nutriti da tempo dal morto per asserite attenzioni rivolte alla sua compagna dall’ARCA. Nel pomeriggio di ieri i due si erano dati appuntamento nel parcheggio dello stadio Euganeo per chiarire la questione ma non appena la vittima aveva visto sopraggiungere il connazionale lo feriva all’orecchio con un colpo sparato da una pistola a salve. Ne scaturiva una lite nel corso della quale i due  impugnavano le due katane di rispettiva proprietà,  utilizzandole come bastoni, finchè l’aggressore prendeva la roncola e iniziava a infierire sul corpo del connazionale colpendolo con più fendenti fino ad ucciderlo.

(Questura di Padova)