DANNI A DIGA DI OROVILLE IN CALIFORNIA. BOTTACIN: “IN VENETO COSTANTI CONTROLLI DI MASSIMA SICUREZZA SULLE DIGHE”

(AVN) – Venezia, 14 febbraio 2017

“Circa duecentomila persone costrette a lasciare le proprie abitazioni nel nord della California per il rischio del collasso della diga di Oroville: da noi non succederebbe”. L’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin prende spunto dagli accadimenti californiani delle ultime ore per spiegare il sistema veneto di allertamento collegato alle dighe.

“Nella nostra regione – precisa l’assessore – esiste una consolidata procedura di gestione del rischio idraulico delle diciotto dighe presenti sul territorio. A differenza di quanto accade da altre parti, viene infatti autorizzata l’apertura degli scarichi anche in maniera preventiva, a seguito degli elementi forniti dal Centro Funzionale Decentrato relativi alla piovosità prevista”.

In caso di eventi di piena (indicati dai comunicati dell’ARPAV), che facciano prevedere il raggiungimento di volumi non contenibili nei margini di invaso ancora disponibili, il gestore della diga riceve dal Centro Funzionale Decentrato l’avviso di criticità di piena prevista; attiva quindi la fase di preallerta, iniziando eventualmente le operazioni di scarico preventivo e dandone avviso alla protezione civile regionale, al prefetto competente per area e al Genio Civile quale autorità idraulica.

“Ma non solo: qualora si preveda che la portata di scarico possa superare la soglia di attenzione – dettaglia Bottacin – viene attivata anche la fase di allerta per rischio idraulico e il gestore comunica ai medesimi soggetti il superamento della portata di soglia. La Protezione Civile e il Centro Funzionale Decentrato informano quindi le amministrazioni competenti per il servizio di piena affinché garantiscano la presenza in loco, continua e permanente, di personale tecnico qualificato, con adeguato anticipo rispetto al momento in cui si prevede il verificarsi della portata di attenzione”.

Nei casi di maggior criticità viene poi attivata la cosiddetta “Fase 3” in cui si individua il momento in cui avviene lo scarico delle portate di attenzione a valle delle dighe. “Non possiamo escludere a livello assoluto che si debba, in casi estremi, evacuare la zona colpita dal maltempo, ma anche in tali situazioni – conclude Bottacin – il sistema di allertamento è talmente puntuale che la popolazione sarebbe avvisata in maniera preventiva in modo da impedire disagi”.

(Regione Veneto)

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