Rio 2016, mea culpa Cassara'-Baldini: "Ci hanno ucciso, e' il giorno piu' nero"

Olimpiade

Rio de Janeiro, 12 ago. – “Ci hanno ucciso. Non si e’ spenta la luce, sono stati nettamente piu’ bravi e piu’ squadra di noi”. Andrea Cassara’ non cerca scuse dopo il flop della squadra azzurra di fioretto alle Olimpiadi di Rio. L’Italia e’ crollata prima contro la Francia, poi con gli Usa. Dopo avere subito un parziale di 8-2 contro i transalpini, Cassara’ e’ rimasto fuori nella finale per il bronzo persa contro gli statunitensi: “Oggi e’ difficile parlare, non poteva esserci un epilogo peggiore per questa Olimpiade”, dice senza giri di parole il 32enne bresciano.

E deluso e’ anche Andrea Baldini, un altro veterano del gruppo schierato un po’ a sorpresa contro gli Usa e anche lui vittima di un doppio blackout nelle due sfide decisive: “A livello personale e’ stata la giornata piu’ storta della mia carriera”, dice il trentenne livornese. “Contro gli Usa pensavo di essermi sbloccato, invece poi e’ arrivata l’ennesima debacle. Il ritiro? Se fosse andata diversamente ci avrei pensato, oggi per come e’ andata lo devo a me stesso: mi prendero’ il tempo per affilare la mente e le lame, ma non posso chiudere cosi'”.

Baldini non condivide pero’ l’analisi dei suoi compagni, secondo cui “Francia e Usa sono stati piu’ squadra di noi”. “Abbiamo vinto tante altre volte con questo collettivo, non farei ora questa analisi perche’ sarebbe banale. Non mi attaccherei a questo discorso”.

Dalla giornata nera degli azzurri non si e’ salvato nemmeno Daniele Garozzo, oro nel fioretto individuale a Rio: “Sono due gare diverse, ma certo e’ bruttissimo -ammette il siciliano-. Oggi non ho reso nemmeno un decimo di quello che potevo dare. E’ colpa di tutti e dobbiamo prenderci le nostre responsabilita'”. “Noi siamo stati meno squadra dei nostri avversari”, dice condividendo la lettura di Cassara’. “La cosa che brucia di piu’ e’ che con la Francia quest’anno non abbiamo mai perso. Stavolta pero’ qualcosa non ha girato e la colpa e’ solo la nostra”. L’Italia scende dal podio olimpico del fioretto a squadre dopo avere guardato tutti dall’alto in basso per 12 anni. E mentre alle loro spalle gli Usa esultano, gli azzurri parlano col capo chino in zona mista.

E’ deluso anche Giorgio Avola, il migliore dell’Italia: “Non ho grossi rimpianti, perche’ anche oggi ho dato tutto e ora vanto un credito con la fortuna. Sono arrivato a Rio al top e carico di aspettative -racconta-. Qui voi vedete solo la punta dell’iceberg, ma veniamo da due anni che abbiamo lottato anche fra di noi per esserci. Una decina di noi poteva ambire a un posto alle Olimpiadi, siamo tutti forti. Ma gli altri sono stati piu’ squadra di noi e il risultato lo dimostra”. Ora -continua Avola- dobbiamo parlarci, guardarci in faccia e prenderci le nostre responsabilita'”.

(Adnkronos)