GIAN PIETRO CEOLDO

Inaugurazione: 2 ottobre 2014, ore 18.30

Ciascuno di noi nasce con una vocazione.
L’arte è coraggio di esprimere un’idea e farla propria, così ama definirla Ceoldo.

La passione di Gian Pietro Ceoldo è la scultura, il suo elemento privilegiato il legno. Negli anni però anche il colore ha saputo ritagliare un posto particolare nel suo mondo artistico passando da bozzetto a opera compiuta. Si è creata anzi una stretta corrispondenza tra l’opera scultorea e quella grafica, tanto da diventare l’una il riferimento dell’altra e permettere così di sviluppare una stessa ricerca su piani differenti. 

La mostra Gian Pietro Ceoldo. Fremiti della materia proporrà l’opera dell’artista padovano, opera che non nasce solo da una passione, ma anche dagli studi specialistici che l’artista ha compiuto

da ragazzo; di quegli anni porta ancora dentro di sé molti insegnamenti preziosi e sicuramente la convinzione che l’arte scultorea sia il frutto di una costante ricerca nel campo delle idee e di una sfida continua con la materia.

Ceoldo imprime alle sue opere il movimento con l’intento di rappresentare le metamorfosi ed il dinamismo delle forme, attraverso la scelta della figura umana. L’immaginazione dell’artista lo porta a rappresentare personaggi di volta in volta differenti, isolati o in coppia, legati da rapporti amichevoli, familiari, oppure isolati nella loro condizione.

Lo stile eclettico di Ceoldo è in parte debitore delle ricerche surrealiste, come anche del minimalismo di Viani, che si manifesta in una tendenza alla linearità e alla sintesi. Lo spirito ironico e l’occhio indagatore cercano i soggetti nella realtà e li rappresentano come creature ibride che si svolgono nello spazio con ritmo tortile e metaforico.

Il tutto tondo di Ceoldo rappresenta il bisogno di inserire  pienamente le forme nella natura e nello spazio, per dialogare a trecentosessanta gradi con l’ambiente; esse chiedono sempre un occhio attento, che sveli i loro misteri.

Ogni opera nasconde una particolare interpretazione simbolica che l’artista sviluppa e realizza anche nei disegni come magico viaggio nella natura e nella storia. Anche quando affronta materiali difficili come il ferro, le forme mantengono una naturale inclinazione a fondersi con l’ambiente, a divenire un atto unico di ricerca in cui la forma si fa punto d’unione fra cielo e terra, riuscendo a rappresentare con inequivocabile forza anche la gamma delle emozioni umane, caducità e solitudine, amore e passione.

Informazioni

Settore Attività Culturali-Servizio Mostre

Tel. 049/8204530

[email protected]
www.gianc.it

(Padovanet Cultura)