Padova, nel 2015, risulta tra le 10 città più inquinate d’Italia. E’ nona a pari merito con Monza, entrambe con 88 giorni di superamento del limite di legge nell’anno appena trascorso (vedi tabella sotto).
Nel Veneto – dichiara Lucio Passi, Portavoce di Legambiente Padova – fanno peggio di noi Vicenza (110 giorni) e Venezia-Mestre (91 giorni). Dietro a Padova si piazzano Treviso (85 giorni), Rovigo con 75, Verona con 65 e Belluno che non ha superato il limite dei 35 giorni.
Il 2015 si è concluso all’insegna dell’emergenza smog. La maggior parte delle città inquinate si è “svegliata” ancora una volta verso la metà di dicembre con le centraline di fondo urbano e di traffico che registravano quasi ininterrottamente superamenti del limite del PM10 di 50 microgrammi per metro cubo da non superare per più di 35 volte in un anno (D.lgs. 155/2010).
Legambiente, attraverso la campagna “PM10 ti tengo d’occhio”, monitora annualmente le centraline dei capoluoghi italiani e stila la classifica delle città nelle quali almeno una centralina di monitoraggio abbia superato la soglia limite di polveri sottili in un anno.
Nel 2015 sono state monitorate 90 città attraverso la raccolta dei dati aggiornati quotidianamente dai siti delle Arpa, delle Regioni e delle Province, prendendo come riferimento per la classifica la centralina peggiore presente in ciascuna area urbana. Nel caso di Padova è la centralina della Mandria, che è anche quella che fa testo per la media urbana.
Delle 90 città monitorate, 48 capoluoghi sono fuori legge: il 6% ha superato il limite delle 35 giornate più del triplo delle volte, andando oltre i 105 giorni totali; il 33% (16 città, tra cui Padova) lo ha superato di almeno due volte e il 25% (12 città) ha superato il limite legale una volta e mezza.
Molti dubbi e perplessità sulla gestione dell’emergenza, sono emersi nell’ opinione dal momento che molte città si trovavano già ben al di sopra dei limiti da diversi mesi, senza che fossero presi seri provvedimenti.
Quanto a questo primo scorcio del 2016 le cose non vanno benissimo, anzi: dall’inizio del mese al 28 gennaio abbiamo registrato 19 giorni di superamento del limite di legge. Più di un giorno su due abbiamo respirato aria avvelenata. In particolare dal 24 al 28 gennaio il Pm10 registra valori tripli del limite di legge.
Tabella PM10 ti tengo d’occhio 2015: la classifica dei 10 capoluoghi di provincia più inquinati che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.
n° |
Capoluogo di Provincia (centralina peggiore) |
Giorni di superamento 2015 |
Capoluogo di Provincia (centralina peggiore) |
Giorni di Superamento 2015 |
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1 |
Frosinone (Scalo) |
115 |
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2 |
Pavia (piazza Minerva) |
114 |
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3 |
Vicenza (Quartiere Italia) |
110 |
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4 |
Milano (Senato) |
101 |
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5 |
Torino (Rebaudengo) |
99 |
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6 |
Asti (Baussano) |
92 |
Cremona (via Fatebenefratelli) |
92 |
7 |
Venezia (Mestre-via Beccaria) |
91 |
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8 |
Lodi (viale Vignati) |
90 |
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9 |
Padova (Mandria) |
88 |
Monza (via Machiavelli) |
88 |
10 |
Treviso (via Lancieri di Novara) |
85 |
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“Per combattere strutturalmente lo smog è necessario – conclude Passi -limitare il traffico autoveicolare privato, che a Padova è la fonte primaria dello smog, cosa che si può fare solo se il TPL (trasporto pubblico locale) diventasse una reale alternativa all’auto. Per rilanciare il TPL si investano i 6 milioni di euro annui provenienti dalle multe degli autovelox in tangenziale: con quella cifra si pagherebbero circa due milioni di chilometri di corse in più, con una crescita del servizio del 33%.
Va poi aperto in città un serio dibattito sulla possibilità di creare un sistema di controllo del traffico e di road pricing a Padova, che preveda un biglietto di accesso all’interno dell’area delimitata dalle tangenziali.
In parallelo andrebbe creato un portale per il Car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto, ad esempio casa lavoro) sulla falsariga di Bla Bla Car.”
Tratto da: http://www.legambientepadova.it/node/4977