“Questi occhi hanno visto. Il diario di un medico volontario”: istantanee dall’Africa per il CUAMM

Un momento dell'inaugurazioe della mostra (Maurizio Piazza, secondo da destra)È un vero e proprio diario fotografico quello esposto nella mostra “Questi occhi hanno visto. Il diario di un medico volontario”, inaugurata lo scorso 7 luglio a Roma, presso la Casa della Memoria e della Storia della Resistenza a Trastevere. Istanti rubati alle quotidiane difficoltà di un paese che tutti conoscono ma che pochi veramente comprendono.
Gli scatti sono del dottor Maurizio Piazza, specialista ortopedico traumatologo che da molti anni effettua viaggi brevi come medico volontario negli ospedali africani in cui opera l’Ong Medici con l’Africa Cuamm, la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Il dottor Piazza è attivo soprattutto in Etiopia, presso il Reparto di Ortopedia dell’ospedale San Luca di Wolisso, struttura attiva dal gennaio 2001 e che grazie all’aiuto di Medici con l’Africa Cuamm garantisce alti standard di qualità nel servizio e nelle cure ed è ora il più importante ospedale non governativo dell’Etiopia. Qui il dottor Piazza ha catturato le immagini esposte ora a Roma, oltre che negli ospedali etiopi non governativi di Asella e Makallè e in Uganda, tra il 2003 e il 2011.

Scatti intimi, che testimoniano la vulnerabilità di un paese delicato, scatti che mostrano esperienze di vita autentiche che l’autore ha fortemente voluto condividere. Maurizio Piazza ha infatti inaugurato la mostra dedicata alle sue foto con queste parole: «ho fortemente voluto questa giornata per presentare Medici con l'Africa Cuamm, un’organizzazione più conosciuta all’estero che in Italia, che da 60 anni si impegna in prima linea per il diritto alla salute delle popolazioni africane. Il lavoro che queste persone hanno svolto in 6 decenni si può vedere e leggere, da oggi fino al 7 settembre, in questa mostra. Ho, allo stesso tempo, fortemente voluto presentare voi a loro, professionisti e futuri professionisti e avvicinare due mondi che sono simili in molti tratti e valori. È un miracolo che un’immagine, di una frazione di secondo, rubata alla banalità del difficile vivere quotidiano, possa travalicare i confini della resistenza che opponiamo al dolore, delle distanze che usiamo frapporre fra noi e gli ultimi».
Insieme a lui anche il direttore di Medici con l’Africa Cuamm, don Dante Carraro, che ha ringraziato il dottor Piazza, la curatrice della mostra e tutte le persone il cui aiuto è stato fondamentale per la realizzazione di un evento tanto significativo per la diffusione del loro impegno verso le popolazioni dell’Africa: «sono molto contento di essere qui oggi e di vedere tante persone a questo evento. È il segnale che ciascuno qui desidera fare la “propria parte” per ridurre le distanze tra l’Africa e noi. Ognuno può cambiare qualche cosa, anche piccola, prendendosi le sue responsabilità e agendo in modo giusto ed etico nella sua vita quotidiana. Solo se ogni persona farà la propria parte di medico, di avvocato, di giornalista, di cantautore, scrittore, impiegato, operaio… solo così potremo cambiare le cose. I segnali positivi dall’Africa ci sono e ci incoraggiano ad andare avanti in questa direzione».

All’inaugurazione erano inoltre presenti la giornalista RAI Livia Azzariti, in veste di moderatrice, e il cantautore Niccolò Fabi, con la proiezione del video “Parole che fanno bene, prodotto da Medici con l’Africa Cuamm (questo il link del trailer: http://www.youtube.com/user/mediciconlafrica#p/u/6/1OfdT6aiCgM).

L’ingresso alla mostra, che rimarrà aperta fino al 7 settembre 2011, è gratuito. La mostra, curata da Giulia Turano e promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, Dipartimento Cultura, U.O. Strutture CulturaliServizio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Medici con l’Africa Cuamm, fa parte degli eventi della 34esima edizione dell’Estate Romana.

Silvia Creponi
 

Alcune delle foto presenti alla mostra:

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