Sherwood Festival: “Costruire il cantiere dell’alternativa. Un’altra idea politica oltre la forma partito”

Dinnanzi ad eventi drammatici come i fatti di Val di Susa è giusto anzitutto abbassare il tono di voce e cominciare a riflettere. Non poteva aprirsi diversamente il dibattito: “Costruire il cantiere dell’alternativa. Un’altra idea di politica oltre la forma partito”. Del resto abbiamo già avuto modo di riflettere sulla natura del ciclo di incontri proposti nell’ambito dello Sherwood Festival, chiarendo l’esigenza di rileggere l’attualità italiana sulle basi di un rinnovato senso della democrazia che si è andato perduto nel potere forte della politica partitica italiana.

LO SCANDALO – Una domanda, amplificata dalla voce di Maurizio Landini, che ha subito trovato la condivisione da parte di tutti i presenti all’incontro: perché dover ricorrere alla militarizzazione della valle per la costruzione di un’opera pubblica? La questione, infatti, non è la legittimità o meno della linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino, ma la logica preoccupante che garantisce la genuinità dei mezzi utilizzati. Abbiamo ascoltato tutti quanti la versione dei fatti dei giornali, della stampa e delle televisioni italiane. Non siamo qui ad ergerci portatori di verità assolute. Vogliamo solo mostrarvi un’altra verità rimasta taciuta.

La verità di Fabiano, giovane da anni esponente del centro sociale Tpo di Bologna. “Ero lì davanti alla rete, mi hanno preso, pestato in dieci, calci, pugni e manganelli. Sputi e insulti. Poi mi hanno trascinato nel gabbiotto dei lacrimogeni, dove è arrivato il colpo più duro, una tubo di ferro, quello per il gas o l’acqua, sul naso. Mi hanno massacrato.” Questa una parte del sua video dichiarazione. Non è mancata la risposta della questura torinese: “È stato tenuto in luogo aperto e sotto attenta vigilanza del personale addetto ai soccorsi, senza che mai ne venisse lesa la dignità personale”. Come è possibile? A chi credere?
La verità degli organizzatori della protesta. La polizia parla di pericolosi black bloc. Gli organizzatori di gente impaurita con difficoltà a respirare a causa di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo.

Vendola parlando del popolo della Val di Susa, afferma che “questo non costituisce un’infanzia da educare”. Del resto non poche personalità della società italiana hanno dimostrato il loro dissenso al Tav. “La classe dirigente – continua Vendola – si ritiene depositaria, lei sola, di scelte razionali. Ma la democrazia, che quella classe dovrebbe rappresentare, è, prima di ogni altra cosa, diritto di ingerenza, far valere la propria competenza sulla propria vita. La protesta di Val di Susa è, in questo senso, un’idea di democrazia”.
“Sciogliete le righe! Tornate a casa” questo il consiglio di una classe dirigente sempre più arroccata dentro il suo potere, affiancata ad una Europa che per Vendola rappresenta la distruzione del Welfare.
“Ciò che qui è in discussione non è la violenza, ma il dissenso”. Nel suo DNA, continua, come nel suo partito è scritto a lettere cubitali il principio della non violenza. “Il punto non è violenza o non violenza, ma è aver contribuito alla ragione del dissenso”. Ciò che ha infastidito i burattinai delle nostre vite è rendersi conto che “il dissenso ha le gambe di un popolo intero”.
“Il berlusconismo ha fatto della res publica una cosa privata. Val di Susa, conclude Vendola, è il principio di restaurazione di una democrazia autentica da cui ripartire. I partiti italiani che tanto lottano tra di loro non riescono a mettere in discussione loro stessi e l’Europa, uno sfacelo sociale”.

Certo è che siamo di fronte a un momento di rottura con il passato recente della nostra storia. Momenti come quello di Val di Susa ,che a molti hanno ricordato gli eventi tragici di Genova di dieci anni fa, sono lo specchio dei tempi. La crisi non solo economica che infligge il nostro paese ha alzato la voce e cominciato ad urlare.

Gianrico D’Errico

Tutti i video degli interventi su:

http://www.globalproject.info/it/produzioni/Sherwood-Festival-Costruire-il-cantiere-dellalternativa-Video-dellincontro/8960

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