Internet a banda larga senza la fibra: l’Italia diventa digitale anche attraverso l’etere

Come è noto uno dei – tanti – problemi che attanagliano il Bel Paese è quello del ritardo nella digitalizzazione del tessuto economico-produttivo.

Per velocità media di download, l’Italia infatti si trova al 47esimo posto della classifica stilata da Ookla con 125.99 Megabit al secondo. La Francia, paese comparabile per dimensioni e popolazione, si colloca saldamente al nono posto con una velocità 241 Mbps.

Uno dei fattori fondamentali in gioco da considerare per comprendere la questione è la conformazione fisica del paese legata alla distribuzione della popolazione sul territorio. Lo Stivale è costellato di colline, montagne, valli, nelle quali risiedono una parte non indifferente della popolazione e delle aziende del paese: queste caratteristiche – orografia complicata e dispersione rendono la posa della fibra un’operazione costosa e più complicata del previsto.

Pensiamo già solo al solo Veneto: quasi 5 milioni di abitanti di cui meno di un milione distribuito nelle 4 grandi città: Venezia, Verona, Vicenza e Padova. Gli altri 4 milioni di abitanti sparsi nelle altre bellissime piccole cittadine della regione e nelle sue valli.

Questo significa che arriveremo ai livelli di velocità dei nostri partner europei tra anni e milioni di Euro di investimenti? Non necessariamente.

Posto che la banda ultralarga nel 2022 ha da tempo smesso di essere un lusso per essere una necessità primaria tanto per i privati che soprattutto per le aziende, la fibra ottica non è l’unico medium che può portarla anche al di fuori dei centri principali.

Due tecnologie in particolare si stanno facendo strada in questo senso come valide alternative: i ponti radio wi-fi e la tecnologia LTE.

I ponti radio sono una tecnologia ben nota ai radioamatori: si tratta di due antenne ricetrasmittenti poste a distanza ma senza ostacoli tra loro in linea d’aria che si scambiano onde elettromagnetiche a determinate frequenze. Su queste frequenze è possibile far viaggiare una connessione internet a banda larga che poco ha da invidiare alla fibra ottica.

Tipicamente, l’antenna che funge da collegamento e porta di ingresso al resto della rete cablata viene collocata su un’altura in modo da servire un’area e un bacino di utenza il più grande possibile. Le antenne che invece portano la connessione nella casa privata o nel fabbricato dell’azienda sono collocate tipicamente sul tetto, in modo da rendere più facile la ricezione del segnale, e attraverso un cablaggio interno all’edificio mettono a disposizione la connessione al servizio degli inquilini.

La tecnologia LTE non è nient’altro in sostanza che quella che utilizziamo ogni giorno sui nostri smartphone per avere internet ad alta velocità. Se c’è la copertura, la tecnologia LTE è in grado di offrire una connessione piuttosto stabile e veloce, in grado di competere tranquillamente con quella cablata della fibra ottica. Naturalmente, nel caso si decida di optare per una soluzione di questo tipo l’operatore si impegna a riservare un canale distinto per il privato o l’azienda dalle altre classiche utenze di largo consumo per smartphone, in modo da offrire un’adeguata banda minima garantita.

Queste due soluzioni hanno inoltre il vantaggio di non dover dipendere da consistenti investimenti pubblici-privati per la posa della fibra. Esistono numerose aziende che offrono questo servizio di internet wireless a prezzi assolutamente competitivi. Tra Padova e Vicenza opera ad esempio Viatek, azienda con profondo know-how nella realizzazione di ponti radio wi fi e internet wireless per aziende, che da anni si occupa di offrire ai propri clienti la velocità e le prestazioni della fibra, ma attraverso un medium tradizionale come l’etere.