Valori per un’etica dei media

Fascino e irritazione sono due costanti fondamentali che hanno caratterizzato la storia dell’uomo nel suo rapporto con i mezzi di comunicazione. Fascino e irritazione sono continuamente in tensione tra loro, ma questa tensione può essere superata e resa fruttuosa se si riesce a unire entrambe le componenti in una critica costruttiva. Così esordisce Claudia Paganini nel volume Valori per un’etica dei media. Un approccio ricostruttivo, in libreria per la collana Sophia della Facoltà teologica del Triveneto in coedizione con Edizioni Messaggero Padova.

È proprio una critica costruttiva ciò a cui mira l’etica dei mezzi di comunicazione di massa. Tra l’attrazione e la curiosità per le possibilità che si sviluppano nella comunicazione mediatica e, allo stesso tempo, la consapevolezza dei suoi pericoli e dei suoi lati oscuri, l’autrice sviluppa un approccio normativo che persegue diversi obiettivi fondamentali. «Da un lato, – scrive – si deve evidenziare un’etica dei media che ne prenda in considerazione tutti i settori. Dall’altro, si deve formulare un’etica dei media che, di fronte ai problemi, sia in grado di dare risposte concrete anche del punto di vista contenutistico». L’etica dei media che si viene a delineare «mira inoltre ad avere un effetto motivante, a essere, idealmente, capace di raggiungere un ampio consenso e, infine, a essere collegabile a quegli approcci normativi a partire dai quali viene attualmente praticata».

Se l’applicazione di un’etica dei media è un luogo comune che oggi raramente viene messo in discussione, difficilmente trova invece una risposta univoca e condivisa la domanda su quali siano i criteri e le basi normative che giustificano e regolano una tale etica. Lo studio di Paganini si inserisce nel dibattito e ricostruisce un nucleo centrale di valori messi in rilievo dalla prassi concreta: trasparenza, correttezza, rispetto, responsabilità e competenza.

Il punto di partenza della ricerca ricostruttiva è l’analisi di alcuni tra i principali codici internazionali di autoregolamentazione formulati per i diversi agenti mediatici (giornalisti e operatori dei mass media), ma le basi teoriche rimangono comprensibili e gestibili anche per un pubblico e per problematiche più ampie. Il consenso minimale sui valori comuni, che vi può essere identificato, è d’aiuto per giungere a una risposta eticamente fondata e corretta.

L’autrice. Claudia Paganini, nata nel 1978 in Austria, si è laureata in teologia e in filosofia all’Università di Innsbruck. Dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in filosofia culturale con una tesi su Friedrich Dürrenmatt, ha lavorato nell’ufficio stampa del governatore del Tirolo. Spinta dal desiderio di analizzare i processi etici alla base dell’attività giornalistica e della comunicazione politica, ha ottenuto una borsa di studio per finanziare un progetto di abilitazione in etica dei media (Erika Cremer Habilitationsprogramm). Dal 2020 è titolare della cattedra di etica dei media presso l’Istituto di filosofia di Monaco di Baviera dove insegna etica applicata e si occupa in particolare di bioetica ed etica animale.

Dati bibliografici
CLAUDIA PAGANINI, Valori per un’etica dei media. Un approccio ricostruttivo
Collana: Sophia. Episteme – Studi e ricerche, 23
Editore: Edizioni Messaggero Padova-Facoltà Teologica del Triveneto
Pagine: 168
ISBN 978-88-250-5387-6
Prezzo: € 17,00

Paola Zampieri

(Facoltà Teologica del Triveneto)