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Petrarca Rugby: U18 Fase Nazionale Rugby Rovigo vs Rugby Petrarca 12-24

Oggi finalmente Rovigo. La prima partita della verità, la terza della fase nazionale.

Si scende al Battaglini e i ragazzi entrano in campo, silenziosi, tonici, concentrati, ma con l’animo acceso dalle emozioni. Ci si gioca la stagione e non ha alcuna importanza in questo istante se il Rovigo durante la regular season è stato in entrambi gli incontri dominato.

Qui a Rovigo scendi in una quarta dimensione ove tutto, o quasi tutto, è possibile. Puoi strappargli lo scudetto che si sono già cuciti sul petto, o gettare alle ortiche una intera stagione lasciando sul campo i tuoi sogni di gloria.

Campo difficile e ostile da sempre, dove sono state scritte le più dolci e le più amare pagine della storia del Petrarca, dove, a maggio, viene sempre aggiunto un tassello alla storia del rugby italiano.

Siamo nel pre-partita, perché dopo, comunque vada, saremo esausti per l’emozione. Emozioni che solo lo sport vero può dare, che vivi con maggiore intensità se conosci le storie dei protagonisti, se gli hai visti crescere e diventare ragazzi. Ma i nostri ragazzi, quei ragazzi che da anni si stanno dedicando a questo sport non facile, che richiede coraggio e rigore, intelligenza e resistenza, forza e velocità, con piccole e grandi rinunce, oggi dovranno essere uomini sul campo.

Che l’occasione sia di quelle importanti lo dice il pubblico che riempie le piccole gradinate del campo 2 del Rovigo (una partita così non meritava altro proscenio?) e la presenza numerosa dello staff dei dirigenti, vecchi e nuovi, del nostro amato Petrarca.

Palla in mano al numero 10 del Rovigo e la partita inizia. Fiato sospeso. I rodigini partono indiavolati, ci schiacciano nella nostra metà campo con un’energia e una rapidità di gioco che non ti attendi. Difesa, difesa, difesa. Troppi errori e un po’ troppa tensione nei nostri ragazzi. Li arginiamo per 9 minuti e poi subiamo la meta (non trasformata). Punteggio 5 – 0. In solo due partite di questa stagione siamo stati sotto nel punteggio. Si pensa a recuperare. E invece no; al 14° il Rovigo va ancora in meta e la trasforma portandosi sullo 12 – 0.

L’aria sugli spalti è cupa. In campo i ragazzi sembrano impassibili. Non so cosa passi nel loro animo in questi momenti, ma lo si può immaginare guardando la reazione negli istanti successivi. Calcio di inizio di Benvenuti, alto in rotazione, scende vicino ai 10 m ed è Coppo a imporsi sugli avversari rubando palla. Giochiamo noi, avanziamo, un pick and go e poi palla fuori veloce ai trequarti schierati. In rapida sequenza Gatto, Benvenuti, Belluzzo e poi palla nelle mani dell’estremo Venturini, cambio di passo, difesa avversaria che in parte converge sull’arrivo di Banzato avvinghiandosi in ritardo al corpo del nostro estremo. Palla schiacciata in meta. Sono passati 2 minuti da quella del Rovigo e nostri ragazzi fanno capire che hanno già concesso troppo. La trasformazione, possibile, non riesce (12 – 5).

La battaglia continua, il ritmo rimane elevato nonostante il sole estivo. Perdiamo ancora delle buone occasioni di imporre il nostro gioco finché al 25°, Trambaiolo coglie in contropiede gli avversari e galoppa, lingua al vento e palla al petto, convergendo vicino ai pali per il tripudio degli spettatori petrarchini. Trasformazione riuscita e siamo in parità (12 – 12).

Il ritmo rimane sostenuto, perdiamo almeno una limpida occasione per il sorpasso. Si va al riposo. Allenatori non proprio soddisfatti incitano i ragazzi e danno precise indicazioni tecniche.

Si riparte. In questa fase siamo noi a prevalere tenendoli a lungo nella loro metà campo, ma il Rovigo ha un ottimo pack di mischia e una difesa ordinata. Il gioco è duro, corretto, ma la posta in gioco è grande. Scorrono i minuti, ma quando ci portiamo sulla linea dei loro cinque commettiamo fallo.

Solo al 19°, dopo un’ennesima touche, la mischia del Petrarca riesce a prendere il sopravvento e porta Longhin, subentrato a Chinchio, a siglare la meta. Goldin trasforma e ci portiamo sul 12 a 19.

Lo scontro continua serrato, ma la migliore preparazione atletica del Petrarca (grande Paolo!) inizia a fare la differenza. Ci si potrebbe accontentare, ma poi lo spirito della palla ovale illumina il nostro estremo che compie una di quelle progressioni che sono degne di essere raccontate. Siamo sulla linea dei nostri cinque metri e da una mischia Magon, subentrato a Gatto, passa palla all’estremo per il calcio di liberazione. La palla è di quelle difficili perché troppo alta e il suo recupero porta via istanti preziosi. I rodigini colgono la difficoltà e come lupi sull’agnello abbandonato dal gregge si proiettano in avanti. Venturini con potenza e rapidità schiva la prima ondata e avanza, poi si incunea fra le file della seconda linea, raggiunge e poi supera la metà campo. I trequarti lo seguono e si aprono a raggiera offrendogli più di una possibilità. Il Rovigo cerca di recuperare, ma la palla arriva a Coppo che nonostante l’energia già spesa, innesta la marcia giusta e sigla la meta del bonus (12 a 24).

La partita finisce e dopo il saluto il tripudio dei nostri ragazzi, oggi capaci di essere uomini, uniti nella difficoltà, superbi nella vittoria.

Testo e foto ( in galleria) Benvenuti.

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