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Settimana Internazionale della Critica nelle citta’ del Veneto

A meno di tre settimane dalla chiusura della 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Federazione Italiana Cinema d’Essai delle Tre Venezie (FICE), con Regione del Veneto, Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), Settimana Internazionale della Critica e Fondazione Antonveneta, con il sostegno di Alì Alìper, organizza, per l’ottavo anno consecutivo, dal 24 settembre al 10 di ottobre, “Le Giornate della Mostra”, rassegna, che porterà nelle sale d’essai dei capoluoghi della regione del Veneto, ad ingresso gratuito, i film selezionati quest’anno in occasione della 27. Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma della Mostra del Cinema di Venezia.

Il decentramento dei film della Settimana Internazionale della Critica è un appuntamento che, come sottolinea Filippo Nalon, Presidente Fice Tre Venezie «ormai tradizionalmente, apre al meglio la stagione d’essai delle sale venete, coinvolgendo tutti i capoluoghi ed offrendo al pubblico un’occasione preziosa per vedere opere di registi esordienti altrimenti difficilmente visibili. Una pratica concreta per costruire un decentramento che sappia intrecciare e far crescere l’offerta culturale complessiva del territorio regionale».

L’iniziativa, inserita nel progetto La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità, si propone infatti di promuovere la circolazione nelle varie province del Veneto di opere artisticamente qualificate di giovani autori esordienti, e renderle quindi fruibili dal grande pubblico, rappresentato non solo dai cinefili ma anche dal cittadino comune appassionato di cinema.

«Il costante gradimento per le proposte cinematografiche offerte dal programma regionale e l’ampliarsi di un’attenzione per il cinema d’autore da parte di un pubblico variegato e ormai fidelizzato premia le azioni regionali avviate con la partecipazione degli Enti locali e delle Istituzioni culturali del Veneto» afferma l’On. Marino Zorzato, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Regione del Veneto. «Se il decentramento nasce con l’obiettivo di offrire l’occasione di vedere le opere della sezione Settimana Internazionale della Critica, i risultati stanno dimostrando che questo obiettivo, pur in una situazione difficile per il settore, sia sotto il profilo della partecipazione che dell’interesse da parte del pubblico, si può raggiungere e consolidare negli anni».

Per il terzo anno consecutivo la rassegna “Le Giornate della Mostra” può contare sul sostegno di Fondazione Antonveneta.

Sulla sua validità e l’alta qualità culturale si sofferma anche Francesco Canella, Presidente di Alì S.p.A «È con piacere che sosteniamo per il terzo anno consecutivo questa lodevole iniziativa volta ad offrire ad un pubblico oggigiorno sempre più curioso e attento, un prodotto di qualità. In perfetta sintonia con la nostra filosofia: voler offrire ai nostri clienti sempre qualcosa al di sopra degli standard comuni. Ci impegniamo da sempre nello sviluppo sociale del territorio in cui siamo presenti, incentivando un sano modo di vivere, attraverso la condivisione dei nostri valori e la promozione della cultura».

Sette sono i film che a partire dal 24 settembre verranno proiettati, ad ingresso gratuito, nelle sale del Veneto. A cominciare da «Äta sova dö (Mangia Dormi Muori)», esordio cinematografico della regista svedese Gabriela Pichler, film vincitore del “Premio del pubblico RaroVideo – 27. Settimana Internazionale della Critica”. Raša, ragazza svedese di origine balcanica e musulmana, cerca un nuovo lavoro dopo essere stata licenziata dalla fabbrica. Si dà da fare ma si rende conto di non godere di pari opportunità, nel paese in cui ha scelto di vivere.

L’Italia è ben rappresentata dall’esordio alla maccchina da presa dell’attore italiano Luigi Lo Cascio che ne «La Città Ideale», racconta le vicende di un convinto militante ecologico, impersonato dallo stesso regista, che da quasi un anno sta portando avanti un esperimento nel suo appartamento: riuscire a vivere in piena autosufficienza, senza dover ricorrere all’energia elettrica e all’acqua corrente. All’acqua si collega anche il film collettivo «Water (Acqua)», frutto di un progetto dell’Università di Telaviv. Presentato fuori concorso il film è un collage di sette cortometraggi, che mescolano sapientemente documentario e finzione, dramma e commedia, autoironia e denuncia vibrante, capacità di dialogo nonostante tutto.

Molti, infine, i personaggi femminili presenti tra i film selezionati dalla Settimana Internazionale della Critica. Da Lila, protagonista di «Welcome Home (Bentornata a casa)» del regista belga Tom Heene, donna alla ricerca della propria indipendenza ad Amanda e Dolores, nipote e nonna, che, in «No quiero dormir sola (Non voglio dormir sola)» della regista messicana Natalia Beristain, si confrontanto in una fase cruciale della loro vita; passando per Adina, che, innamoratissima di Radu, non vede l’ora di trasferirsi definitivamente a casa, mente lui nutre non poche riserve sulla relazione («O luna In Thailanda (Un mese in Thailanda)» di Paul Negoescu). L’affascinante vampira Djuna è invece protagonista di «Kiss of the Damned (Il bacio dei dannati)», suggestiva rielaborazione del filone vampiresco diretta della regista statunitense Xan Cassavetes, figlia del celebre regista John Cassavetes, presentato fuori concorso.

Sembrano quindi poter essere accantonate le polemiche, nate all’ultimo festival di Cannes, sull’assenza di registe donne nella competizione ufficiale e sulla necessità di quote rosa nel mondo del Cinema. Come evidenzia Francesco Di Pace, Delegato generale della Settimana Internazionale della Critica, «la forte preponderanza di autrici nei film d’esordio che quest’anno ci sono stati sottoposti sottolinea che esiste un coraggio e una urgenza espressiva che supera ostacoli culturali, censure politiche o economiche. E se nella selezione della Sic di quest’anno quattro degli otto registi esordienti (il nono titolo è un film collettivo) sono donne, non sarà un caso. E neanche frutto di una decisione opportunistica: il cinema sarà pure una forma in via di estrema mutazione, ma resta linguaggio universale che non può conoscere limitazioni legate al gender, alla razza, alla connotazione sociale, alla censura».

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