Un capo di abbigliamento che non faccia sudare…

Ok, se la chiamassimo “sweatshirt” o “maglia da sudore”, non ci direbbe nulla. Eppure, uno degli indumenti più amati di sempre nasce per uno scopo preciso. Di cosa parliamo? Di felpe! Anzi, di felpe personalizzate economiche: il capo di abbigliamento più duttile del mondo, adatto per ogni occasione, talora persino per ogni stagione. E, per l’appunto, in grado di rappresentarci in tutto e per tutto, come conferma il motivo per cui fu inventata ormai tantissimi anni fa, quando il giovane Bennie Russell convinse suo padre, che produceva capi di abbigliamento su scala familiare, a realizzare un tipo di maglia da football che non “pizzicasse” la pelle a contatto con il sudore.

L’intuizione del giovane Bennie

Siamo nientemeno che negli anni ’20, Stati Uniti d’America. Il giovane Russell gioca a football per l’Università dell’Alabama ed è considerato, a oggi, l’inventore del primo esemplare di felpa così come la intendiamo noi. Serviva qualcosa che assorbisse il sudore durante le partite, che fosse leggero da indossare, di certo non in lana pura così com’erano le divise a quei tempi, talmente “grezze” da scorticare la pelle dopo una partita. Soprattutto, ci voleva un capo che fosse comodo: la parola d’ordine per eccellenza quando parliamo di felpe; il primo, grande motivo che ci porta a comprarle e a indossarle, al di là di ogni aspetto estetico. Bennie convince il padre, produttore in proprio, a realizzare delle maglie in cotone morbido: lo stesso che all’epoca era impiegato per la biancheria femminile. È la svolta.

“Garzata” o “sgarzata”, tu chiamala felpa e personalizzala

Neanche il tempo di godere di questo successo privato che in molti cominciarono a fare proprio il nuovo indumento. Realizzato a maglia e definito, in gergo tecnico, “garzata” oppure “sgarzata” a seconda del procedimento impiegato dalla macchina, rispettivamente per l’inverno o per l’estate, la felpa diventa il simbolo di college e università americane. E qui, subito, spicca quella particolare attitudine oltreoceano a promuoversi e a personalizzare i prodotti, se è vero che le felpe diventano la base per pubblicizzare questo o quell’ateneo. Come? Ovviamente stampando a grossi caratteri il nome dell’università, davanti oppure dietro, all’altezza delle spalle o del petto. Oppure, anche, successivamente, imprimendo sul tessuto le iniziali o il marchio di questo o quel college. Insomma, si può dire che la felpa sia nata già con l’indole di diventare un capo da personalizzare.

Fidelizzare i clienti stampando il logo

Già, perché in un modo o nell’altro, avevano ragione da vendere gli americani. Imprimere il marchio di un college o di una scuola su un indumento e spingere i propri allievi a indossarlo sempre, dentro e fuori le mura istituzionali, è un esempio di alta promozione a tutti i livelli. La felpa si presta in modo ottimale a questo scopo, ieri come oggi. Si pensi alle società sportive, amatoriali, dilettantistiche o di tipo professionistico: dare l’idea di un team e farlo vedere all’esterno, portando a spasso lo scudetto della squadra, le iniziali della società sportiva, persino della palestra che frequentiamo da anni e a cui siamo molto legati. È il modo migliore per essere sul mercato, ottenendo visibilità e pura pubblicità, e non è affatto un caso che le felpe sportive, quelle delle squadre di calcio, ad esempio, siano tra gli articoli più acquistati dai fan.

Tipi di felpe

Nata per usi sportivi, diventata ben presto un indumento per tutti i gusti, amato dagli uomini quanto dalle donne, la felpa ha però tante identità. C’è quella classica, a girocollo e maniche lunghe, ma ci sono anche le felpe con aperture anteriori con zip d’ordinanza e sacca marsupio interna o esterna, più polsini di rinforzo. Ci sono poi le felpe da allenamento e da “scalata” con tante tasche interne ed esterne, anch’esse zippate, e quelle particolari tipologie di felpe unisex che strizzano l’occhio all’eleganza, talora con effetto vintage, indossate anche da quelle persone che non vogliono rinunciare allo stile anche quando è il momento di indossare qualcosa di comodo.

La regina delle felpe

Che sia personalizzata o meno poi, c’è la cosiddetta regina delle felpe: quella con il cappuccio. Amatissima dai rapper americani, negli anni ’60 e ’70 diventa un vero e proprio indumento di ribellione: i ballerini di breakdance la sceglievano per le loro esibizioni da strada e i graffitari, in particolare, le indossavano quando dovevano lasciare il loro “segno” nel mondo. Dare lo spray sui muri, realizzare un murales in pochi minuti e nascondersi dentro il cappuccio in caso di intervento della polizia, prima di darsi alla fuga: era questo, all’epoca, il destino delle felpe. Stessa cosa durante le manifestazioni giovanili di quegli anni: scendere in piazza era sempre un rischio e bisognava avere qualcosa entro cui nascondere la testa e coprirsi il volto. Una storia travagliata per un indumento intramontabile che forse, dal 1976, anno di uscita al cinema del primo leggendario Rocky, diventa anche un capo alla moda: durante i duri allenamenti prima del match, nella sua Filadelfia, Silvester Stallone indossa proprio una felpa col cappuccio…

Dove acquistarle e come

Al di là di ogni riferimento cinematografico o meno, le felpe personalizzate si possono acquistare anche da casa, comodamente, senza recarsi negli affollati shopping centre, digitando sul web cosa e come la vogliamo. Il sito Stampasi.it, ad esempio, ne propone un’offerta enorme, disponibile a qualsiasi tipo di personalizzazione e in grado di venire incontro a tutti i gusti in ambito estetico.

 

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