Come gestire le utenze in caso di trasloco: differenze tra voltura e subentro

Le esigenze quotidiane e le nuove prospettive spesso comportano la necessità di spostarsi da una località all’altra. Qualsiasi sia l’esigenza alla base, cambiare casa non è mai un’operazione semplice per diverse questioni sia pratiche che gestionali.

Indipendentemente dalle energie fisiche e mentali necessarie, l’apparato gestionale riferito alle utenze domestiche è un ambito che trattato con superficialità può comportare incombenze economiche o errori con effetti indesiderati nel breve-medio termine. A supporto di chi si trova alle prese con tale circostanza, esistono due procedure valide con specifiche caratteristiche e differenze: la voltura e il subentro.

Voltura con accollo e senza accollo
La voluta è un procedimento burocratico sostitutivo nell’ambito del cambio di proprietà dell’immobile. In parole povere, il nuovo proprietario subentra come nuovo intestatario delle utenze già in essere senza procedere ad alcun distacco o annullamento contrattuale. La voltura può avvenire in due modi: con accollo e senza accollo.

Nel primo caso, il nuovo proprietario decide di lasciare totalmente invariata la situazione contrattuale in essere, prendendo ovviamente in carico anche eventuali debiti maturati dal precedente inquilino. La tipologia senza accollo invece dà la possibilità al nuovo proprietario di variare le condizioni contrattuali in funzione delle diverse esigenze e possibilità, rinunciando così anche ad eventuali debiti preesistenti.

Per quanto riguarda la procedura necessaria per effettuare la richiesta, sarà utile procurarsi una fattura del vecchio proprietario per comunicare il codice POD (relativo all’energia elettrica) e PDR (per il gas), oltre alla documentazione che dimostri l’effettivo cambio di proprietà.

In cosa consiste il subentro
Nel caso in cui il nuovo inquilino si trovi nella circostanza dove il precedentemente proprietario abbia chiuso l’utenza dovendo lasciare l’abitazione, non si potrà procedere con la voltura. In questo caso infatti, il procedimento burocratico pertinente è il subentro; attraverso questa procedura il nuovo proprietario richiede che la propria abitazione venga collegata alla rete di distribuzione elettrica.

In caso di subentro si potrà scegliere in piena autonomia la propria fornitura sfruttando le ottime opportunità legate al passaggio al mercato libero, informandosi preventivamente sulle guide di settore; un passaggio importante per selezionare una tariffa che si avvicini alle proprie necessità di risparmio. Chiaramente, il subentro prevede determinate tempistiche differenti dalla voltura: tendenzialmente, il distributore di zona procede all’attivazione entro 5 giorni lavorativi, salvo complicazioni non riferibili al richiedente, che di fatto garantiscono un indennizzo economico che varia di importo a seconda del ritardo.

In riferimento ai costi, questi sono definiti dall’ARERA:
-25,86 € per gli oneri amministrativi
-23 € come contributo fisso
-16€ per l’imposta di bollo
Per quanto concerne i documenti necessari per richiedere il subentro, bisogna ovviamente essere provvisti del documento di riconoscimento dell’intestatario, indirizzo di residenza e fatturazione, codice POD e coordinate bancarie. Inoltre, anche in questo caso sarebbe il caso di avere a disposizione un documento che attesti la proprietà o locazione dell’immobile.

Be the first to comment on "Come gestire le utenze in caso di trasloco: differenze tra voltura e subentro"

Leave a comment