Il giovane Canova e il doge dimenticato

È una storia di intrighi, politica ed arte da riscoprire quella del busto del doge Paolo Renier, opera di Antonio Canova conservata nel Museo Bottacin a Palazzo Zuckermann. Un capolavoro – si tratta di una delle sue più grandi opere in terracotta esistenti – a lungo dimenticato a seguito di un’amicizia politica tradita, sullo sfondo di una Serenissima ormai al tramonto: quella tra il nobile Angelo Querini, committente dell’opera e Paolo Renier, penultimo doge di Venezia.

Nel 1779 il nobile veneziano Angelo Querini, dopo aver visto l’Orfeo di Canova, dà l’incarico al giovane scultore, allora ventiduenne, di realizzare il busto dell’amico Paolo Renier, appena divenuto doge, da cui spera di ottenere un incarico politico.

Inizialmente conserva con cura la scultura, di fronte allo scrittoio nel suo palazzo veneziano. Querini non vede però soddisfatte le sue aspirazioni e il rapporto con Renier si inasprisce fino a sfociare nel disprezzo: di conseguenza egli fa spostare l’opera, inizialmente a terra all’angolo del portone, dov’era lo scolatoio per le urine e successivamente la fa portare nella sua villa di Altichiero, mettendola nella parte del parco denominata Tempio delle Furie e usata come gabinetto dalla servitù.

Dopo la morte di Angelo Querini nel 1795 si perdono le tracce del busto, la memoria dell’uomo che rappresentava e dell’artista che lo aveva fatto, finché nel 1864 viene acquistato da Nicola Bottacin, che poco dopo lo lascia al Museo Civico di Padova insieme alla sua collezione.

Il progetto di valorizzazione, avviato in attesa del bicentenario della morte di Antonio Canova, nato a Possagno il primo novembre 1757 e spentosi a Venezia il 13 ottobre 1822, prevede il completo riallestimento delle sale dov’è esposta la collezione di dipinti e sculture, con l’installazione di un sistema di illuminazione a led, una nuova finitura di pareti e vetrine, l’esposizione di ulteriori reperti, un rinnovato apparato di comunicazione anche multimediale per garantire una maggiore accessibilità (segnaletica interna, didascalie e pannelli). Verrà inoltre creato un percorso integrato con il Museo Eremitani dove sono esposti altri quattro capolavori di Antonio Canova: le sculture di Alvise Valaresso in veste di Esculapio, di Giovanni Poleni, la Stele Giustiniani e la Maddalena penitente.

I cittadini e le aziende che vorranno contribuire al progetto con una donazione di qualsiasi importo verranno menzionati in una targa collocata a fine campagna all’interno del Museo Bottacin; riceveranno inoltre dei reward o ricompense commisurati all’entità della donazione: da un’immagine della scultura con il volto del donatore, ad ingressi gratuiti ai Musei e ad eventi esclusivi, dalle visite guidate a pubblicazioni del Museo.

L’obiettivo di raccolta fondi da raggiungere entro il 15 gennaio è di 6mila euro. Qualora la campagna promossa dal Comune raggiunga questo obiettivo e sia tra le prime tre per donazioni raccolte, potrà aggiudicarsi un premio in denaro di 3mila euro messo a disposizione da UBi Banca.

Su Rete del Dono sarà possibile donare con carta di credito, PayPal, Stripe, Satispay o con bonifico bancario.

Questo il link diretto per sostenere la campagna bit.ly/SostieniMuseoBottacin

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)