OZONO: GIA’ SUPERATI I GIORNI DI SUPERAMENTO DI TUTTO IL 2019, 9 SUPERAMENTI NEGLI ULTIMI 12 GIORNI

01/08/2020

“Il 31 luglio l’ozono a Padova ha totalizzato più giorni di superamento del limite di legge di tutto il 201941 contro i 40 dell’anno scorso. Ben oltre i 25 giorni annui – dichiara Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legambiente Padova –che sono il massimo per legge. Inquinatissimi gli ultimi giorni (vedi tabella alla fine). La situazione è preoccupante se si considera che nel 2019 i 40 superamenti  furono raggiunti il 5 settembre: purtroppo c’è tutto il tempo affinché il 2020 diventi un annus horribilis per questo inquinante”.

Un inquinante a torto sottovalutato

“L’esposizione all’ozono –  ricorda Passi – provoca l’infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie e concorre ad aggravare l’asma e altre patologie respiratorie, quali enfisemi e bronchiti, polmoniti. Se l’esposizione è protratta nel tempo vi possono essere danni a lungo termine, con una riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita. L’Unione Europea stima che in Italia l’ozono provoca circa 3000 morti premature.

“L’ozono è il contraltare estivo dell’inquinamento da Pm10 dei mesi più freddi. Ma mentre per contrastare il Pm10 da anni viene adottato il blocco dei veicoli più inquinanti (inaccettabile la ventilata decisione di far slittare l’inizio dal 1 ottobre 2020 al 1 gennaio 20121), perché – si chiede l’esponente di Legambiente – contro l’ozono, nonostante superi il limite di legge da 17 anni consecutivamentenon si prendono provvedimenti?.

La fonte principale dell’ozono, come per il Pm10, è il traffico. A livello del suolo la sua molecola si forma quando altri inquinanti, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili prodotti principalmente dai processi di combustione, reagiscono a causa della intensa presenza della luce del sole. Le sorgenti di questi inquinanti “precursori” escono in gran parte dai tubi di scappamento e per questo è essenziale limitare il traffico.

Come contrastarlo

“L’ozono si combatte con adeguati provvedimenti per mettere le redini al traffico. Ma non solo – continua Passi. Bisogna mantenere ed aumentare il verde, che invece a Padova scarseggia. Verde ed alberi sono fondamentali per calmierare lo smog, come certifica l’ARPA Toscana. Svolgono un importantissimo lavoro di filtraggio eseguito soprattutto dalle foglie. Sono quindi  le aree verdi nelle zone urbane e periurbane che fungono da depuratori naturali. E questa funzione poteva e può ancora assolverla l’area del Basso Isonzo, che sin dai primi Piani Regolatori di Padova era  destinato a Parco Bisogna perciò – conclude Passi – fare il possibile per scongiurare la cementificazione di 3,7 ettari di proprietà dell’IRA (l’istituto di riposo per anziani) e deliberando al più presto di perimetrare l’area del parco”.

 

 

 

Categoria: smog | comunicati stampa      

(Legambiente Padova)