INQUINATO PIU’ DI UN GIORNO SU DUE: IL PEGGIORE DEGLI ULTIMI 5 ANNI

21/03/2020

“Dal primo gennaio al 20 marzo, fine dell’inverno 2020 – dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente – in tutte le cinque centraline che monitorano lo smog a Padova sono stati registrati più superamenti del limite giornaliero di Pm10 (che per legge è di 35 giorni all’anno) degli analoghi periodi degli ultimi cinque anni.

Questo il raffronto dei dati registrati al 20 marzo 2020 con quelli dell’analogo periodo del 2019 nelle cinque stazioni Arpav. Via Internato Ignoto: nel 2020 48 superamenti, nel 2019 47. Granze 48, 2019 46. Arcella: 47, nel 2019 44. Mandria: 44, 2019 non funzionante.Via Carli 43, 2019 42 (vedi tabella).

Nonostante negli anni sia stia registrando un lento miglioramento della qualità dell’aria, dovuto anche alle limitazioni del traffico tra ottobre e marzo, la situazione resta critica e servono misure strutturali. Purtroppo il Pums (Piano Urbano per la mobilità sostenibile) che il Comune di Padova rischia di approvare a breve, prefigura misure e risultati  modesti e deludenti in termini di riduzione del traffico veicolare privato e conseguentemente ai fini del miglioramento della qualità dell’aria. Perciò Legambiente chiede al Consiglio Comunale di apportare radicali modifiche in fase di approvazione“.

 “Quanto alle speciose polemiche di chi, in presenza di un traffico fortemente limitato dai provvedimenti per contrastare l’epidemia, ha visto nei pochi superamenti di marzo la “prova” che il trasporto su strada non incida sulle concentrazioni di Pm10 nell’aria, sono i dati stessi a smentirlo” sottolinea Passi. Dal 1 al 21 marzo di quest’anno si sono verificati pochissimi sforamenti, meno della alla metà di quelli dell’analogo periodo del 2019, quando le restrizioni antivirus non erano in atto. Questi i dati: Mandria: nel 2020 3  superamenti, 2019 non funzionante. Arcella 4, nel 2019 9. Via Internato Ignoto: 4, 2019 11. Via Carli 3, 2019 9. Granze: 5, 2019 11 (vedi tabella).Dunque la limitazione del traffico ha inciso fortemente sulla diminuzione delle micropolveri.  Lo sottolinea anche Arpav che nel comunicato stampa del 16 marzo ha affermato: a causa delle restrizioni alla circolazione legata all’emergenza Covid -19, il quadro emissivo regionale si è discostato da quello normale, con una flessione soprattutto delle emissioni da traffico veicolare. Inoltre Passi ricorda che, „in condizioni atmosferiche favorevoli (alta pressione, stabilità atmosferica, assenza di vento…) le polveri sottili restano sospese per giorni e anche settimane, accumulandosi ed addensandosi  giorno dopo giorno fino a superare i limiti di legge”.  

Infine, da anni è noto che il particolato atmosferico funziona da “carrier” ovvero da vettore di trasporto, per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus. I virus si “attaccano” (con un processo di coagulazione) alle polveri fini, costituite da particelle solide e/o liquide in grado di rimanere in atmosfera anche per giorni e settimane e che possono spostarsi anche per lunghe distanze. Il Pm10, oltre ad essere un vettore, costituisce un substrato che può permettere ai virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per ore o giorni. La diffusione dei virus è facilitata non dallo smog in generale ma dal particolato fine.

Sarebbe assai preoccupante (vedi nota sotto la tabella), dunque, se venisse confermato il recentissimo studio curato da una dozzina di ricercatori e medici italiani delle Università di Bologna e Bari e della Società italiana di Medicina Ambientale, che evidenzierebbe una relazione tra concentrazioni di Pm10 e Pm2,5 e il numero di casi infetti da Covid-19. Il Pm10 avrebbe, secondo la ricerca, esercitato un’azione di impulso alla diffusione dell’epidemia. Per confermare la ricerca – avverte Passi- è però necessario avviare analisi di laboratorio come, ad esempio la “speciazione” che ha già identificato vari elementi  nocivi trasportati delle polveri sottili. Servono analisi approfondite per verificare l’eventuale presenza del Covid -19 e la permanenza dello stesso su Pm10 e frazioni inferiori. La “speciazione” non è altro che un sofisticato monitoraggio degli elementi contenuti nell’aerosol atmosferico (più comunemente noto come “particolato”). Auspichiamo -conclude Passi – che la comunità scientifica faccia chiarezza su questa allarmante possibilità.”

PM10 A PADOVA

Raffronto 2020-2019 

 

 Fonte Arpav. Elaborazione Legambiente. Limite di legge annuale: 35 giorni.

Le ultime due colonne evidenziano come nel periodo 1-20 marzo 2020 con un traffico fortemente diminuito a causa dei provvedimenti per contrastare l’epidemia, i superamenti siano più che dimezzati rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. 

Categoria: smog | mobilità | ambiente | comunicati stampa | trasporto pubblico      

(Legambiente Padova)