VENT’ANNI BASTANOPM10: già raggiunto il limite annuale di legge,entriamo nel ventesimo anno fuorilegge

12/02/2020

Ieri, 10 febbraio, in due delle cinque stazioni di rilevamento Arpav di Padova è stato già raggiunto il limite di legge annuale del Pm10. “Infatti dall’inizio dell’anno – dichiara Lucio Passiresponsabile politiche antismog di Legambiente Padova – nelle centraline di Arcella e Viale internato Ignoto sono stati registrati 35 giorni di superamento del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d’ariaSeguono quelle di via Carli e Granze, con 34 giorni e Mandria con 33 (vedi tabella).

Stiamo entrando così nel ventesimo anno consecutivo in cui Padova è fuorilegge per l’aria che respiriamo. Preoccupa inoltre che il raggiungimento del limite annuale sia avvenuto così presto: lo scorso anno il limite fu raggiunto il 1 marzo, due anni fa il 26 marzo”.

“Mi chiedo se vent’anni consecutivi di inquinamento fuorilegge bastino alle nostre Amministrazioni locale e regionale per prendere di petto il problema – continua Passi. Per il momento sì è appena scalfito il problema del traffico principale fonte dello smog a Padova. Certo qualcosa si muove, ma non abbastanza e non abbastanza velocemente ed alle volte in modo contraddittorio (Prandina docet): sono programmate il SIR3, la nuova linea del Tram, e la Bicipolitana, che però è finanziata solo in minima parte. Pare sia finita l’elaborazione del PUMS (Piano mobilità sostenibile), che auspichiamo possa rispondere alle esigenze dei cittadini e far entrare Padova tra le  città europee. Serve, oltre alle doverose limitazioni del traffico invernali,  una politica permanente, che riduca traffico e smog. Ci auguriamo che parta il primo possibile il nuovo appalto per il servizio di trasporto pubblico che comporta il rafforzamento delle linee bus. Ma nel frattempo non si deve aspettare: si aumentino le corsie preferenziali, Da parte della Regione serve un vigoroso aumento degli investimenti per il Trasporto Pubblico Locale. Bisogna poi creare  parcheggi scambiatori, a basso costo, in tutti i punti di entrata in città, serviti dai bus e aumentare le tariffe di quelli più vicini al centro,  E’ necessario istituire aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri e ridurre la velocità in tangenziale. Serve un portale per il Car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto) e potenziare il carsharing. Bisogna ragionare su un ticket di ingresso a Padova, con tariffe che aumentano proporzionalmente a quanto un’auto inquina”.

Legambiente sottolinea infine come non si possa più parlare di emergenzialità ma di una drammatica realtà: quella delle 60.000 morti premature all’anno in Italia certificate dall’Agenzia europea per l’ambiente.

In questa situazione tutti devono fare la propria parte a partire dalle politiche regionali che si dimostrano sempre pronte a progettare e fantasticare su nuove strade e sulla mobilità privata su gomma anziché preparare una vera rivoluzione nella mobilità che consenta di connettere il territorio con il trasporto pubblico. La Regione continua a lasciare sole le amministrazioni locali venendo meno al doveroso ruolo di coordinamento e di formazione che eviterebbe la diffusione di notizie parziali e strumentali come quella che sostiene che la maggior parte del PM10 che respiriamo in città sia dovuta alle Arpa in Italia.

 

Categoria: smog | mobilità | comunicati stampa      

(Legambiente Padova)