Perché il CBD (cannabidiolo) è spesso associato al THC?

Il CBD (cannabidiolo) e il THC presenti nella cannabis

Come riconoscere il CBD dal THC

Si tende spesso a parlare di cannabis con estrema superficialità, soffermandosi alle riduttive informazioni che ci vengono trasmesse dai telegiornali e dai media. Ma quale è la reale differenza che intercorre fra le componenti della cannabis?

La risposta è da ricercare negli effetti di ogni sostanza. Ogni elemento, infatti, è da considerarsi differente rispetto all’altro, ed è proprio questa caratteristica che rende tanto interessante il mondo della cannabis.

Per poter conoscere qualche informazione in più sull’argomento, tuttavia, si deve prima di tutto comprendere il significato di CBD e THC: entrambe le sostanze sono contenute all’interno della cannabis, ma non si tratta certamente della stessa componente.

Il CBD può essere trovato nella canapa, ed è spesso conosciuto col nome di cannabidiolo. La sua caratteristica principale è legata al possibile impiego della stessa senza l’insorgere di alcun fenomeno di assuefazione.

 A differenza del CBD, tuttavia, il THC può causare uno stato di confusione, euforia e temporaneo allontanamento dalla realtà. È per tale ragione che, spesso, gli effetti della cannabis vengono impiegati come utili alleati in campo medico: farmaci o rimedi alternativi contenenti una percentuale di THC inferiore allo 0,6% possono rivelarsi una mano santa per tutti i pazienti affetti da convulsioni gravi, malattie degenerative e spasmi incontrollabili.

Ogni medicinale di questo tipo, tuttavia, dovrebbe essere prescritto da uno specialista, che può senz’altro guidare il paziente verso il percorso che maggiormente si adatta alle proprie necessità.

Gli effetti benefici della cannabis sono estesi anche alla cura della mente: non è inusuale, infatti, trovare conforto in un rimedio contenente cannabis qualora si soffra di disturbi gravi legati a stress e ad ansia acuta.

Riducendo le sensazioni spiacevoli interne al proprio corpo, il paziente potrà godere di effetti cannabis davvero sorprendenti: la mente sarà, quindi, più rilassata e lucida, e tutto il corpo potrà tornare a muoversi senza alcuna fatica.

Il cannabidiolo, tuttavia, può essere usato anche per la cura del corpo: olio di CBD, olio di canapa e olio di cannabis sono dei rinomati antidoti contro la secchezza della pelle.

Stesi uniformemente sulla parte interessata, infatti, possono aiutare a ridurre la spiacevole sensazione di secchezza dovuta a malattie della pelle, come l’acne.

Al suo interno, il CBD oil contiene un quantitativo di acidi grassi, che renderanno la pelle liscia e nutrita a lungo. L’uso del THC, però, può essere esteso anche al di fuori del campo medico: l’impiego più diffuso è quello ricreativo, in quanto esso genera una momentanea e del tutto innocua sensazione di alterazione e di leggerezza, dovuta all’effetto straniante che la sostanza ha sulla mente.

Considerato che questa componente ha un simile effetto, il consiglio è quello di assumerla con moderazione, in modo tale da non incorrere in una costante sensazione di apatia e di stanchezza. Alcuni consumatori di cannabis, infatti, hanno riscontrato una maggiore difficoltà a svolgere con energia le normali attività della giornata.

Non vi è da preoccuparsi, tuttavia, se il consumo è occasionale e non diventa una necessità continua: il risultato positivo può essere constatato anche da chi è affetto da sclerosi o da tumori.

Per poter superare senza troppe difficoltà differenti terapie, infatti, alcuni pazienti preferiscono sottoporsi a cure che prevedano l’assunzione regolare di farmaci a base di cannabis. È proprio perché per il CBD effetti collaterali sono irrilevanti, che l’applicazione della sostanza in campo medico diventa una valida alternativa alla medicina tradizionale, che in taluni casi non basta o che risulta essere più dolorosa.

Negli ultimi anni, sebbene l’argomento sia stato a lungo oggetto di dibattiti contrastanti su più fronti, si è deciso di permettere ai pazienti oncologici di integrare piccole dosi di prodotti a base di cannabis all’interno del proprio percorso ospedaliero. Effettivamente, col passare del tempo, l’efficacia è stata comprovata sia su soggetti costretti a dolorose sessioni di chemioterapia, che su persone positive all’HIV.

Dato l’enorme successo, i medici si sono detti a favore dell’uso della cannabis, cominciando a prescrivere personalmente soluzioni ad ok per il degente, modificando opportunamente le dosi in base alla situazione e in base alla gravità della patologia del paziente. Inoltre, vi è da prendere in considerazione il fatto che il CBD è del tutto legale in praticamente ogni parte del mondo: non causando delle reazioni psicotiche sulla mente umana, non è da considerarsi pericoloso in alcun modo.

Per poter avvertire una sensazione di estraniazione dalla propria mente, si deve acquistare un prodotto che contenga una dose uguale o superiore allo 0,6% di THC.

In questo caso, tuttavia, la merce acquistata potrebbe non essere considerata legale, in quanto la legge punisce il possesso di sostanze ad alto contenuto di THC, un elemento carico di proprietà psicoattive. Dal momento che la cannabis apporta così tanti benefici, sia a livello mentale, che fisico, è considerata il prodotto più completo per la cura della persona: che si soffra di disturbi fisici, di malattie croniche o difficilmente gestibili senza l’impiego di uno psicotropo, oppure che si ricerchi un semplice rimedio naturale per la cura della pelle, la cannabis viene incontro a tutte le esigenze.

L’uso di questa tipologia di risorsa green affonda le proprie radici nella nostra storia: l’uso di sostanze simili alla cannabis, usate per alleviare il dolore di una lunga giornata di lavoro o per risollevare il morale nei periodi più scuri della storia, è da sempre considerato di vitale importanza.

Oggi la medicina si è evoluta, affinando le tecniche apprese nel passato e tramandate sino al giorno d’oggi: nei negozi specializzati si possono trovare delizie di ogni tipo come, ad esempio, caramelle, creme e sigarette, a base di canapa o di cannabis, con un ridotto quantitativo di THC.

Il metodo di utilizzo può essere cambiato, ma il principio resta sempre lo stesso: la cannabis, se ben impiegata, può essere veramente un valido alleato da usare nella quotidianità. Per poter avere delle ulteriori informazioni sull’argomento e per integrare quanto già appreso, non si deve far altro che leggere riguardo CBD e THC.

 

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