Migranti: Fondazione Moressa, stranieri in Europa sotto l’8 p.c. della popolazione (2)

(Adnkronos) – In Ue presenza straniera al 7,8%. In realtà questi spostamenti rappresentano solo una piccola parte delle migrazioni totali. Secondo le Nazioni Unite nel 2019 sono 272 milioni le persone residenti in un Paese diverso da quello di nascita (migranti internazionali), ovvero il 3,5% della popolazione mondiale. Si tratta di un fenomeno che coinvolge tutti i continenti, tanto che i primi Paesi per numero di immigrati sono Stati Uniti, Arabia Saudita, Germania e Russia. In tutta l’Ue la popolazione straniera (includendo cittadini comunitari in altri Paesi membri) rappresenta il 7,8% della popolazione totale. Presentano valori sopra la media i Paesi più popolosi come Germania (11,7%) e Regno Unito (9,5%). L’Italia, con 5,2 milioni di stranieri residenti, si colloca leggermente al di sotto degli altri grandi Paesi Ue ed è il 14° paese europeo per incidenza straniera, arrivando al 19° posto se consideriamo i nati all’estero.
Gli stranieri in Italia. Gli immigrati presenti oggi in Italia, dunque, non sono principalmente quelli arrivati negli ultimi anni via mare. Sono invece in maggioranza nazionalità radicate nel nostro Paese da almeno vent’anni, come Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina. Anche l’identikit dell’immigrato in Italia è profondamente diverso rispetto a quello che comunemente si immagina: si tratta in prevalenza di donne (51,7%), di cittadini di provenienza europea e di religione cristiana.
Il calo dell’immigrazione in Italia. Negli ultimi anni, anzi, l’immigrazione in Italia è diminuita: i Permessi di Soggiorno per lavoro sono stati ridotti drasticamente (-96,1% dal 2010 al 2018), mentre l’aumento dei motivi umanitari non ha comunque portato questa componente ad essere la principale, seconda dietro ai ricongiungimenti familiari.

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