Virus Cina: Cna Veneto, più controlli nella filiera della moda

Venezia, 30 gen. (Adnkronos) – Coronavirus, la Cna del Veneto torna a chiedere nuovi controlli nella filiera della moda e in modo particolare nei laboratori cinesi. “Nel calzaturiero della Riviera del Brenta, passando per il manifatturiero della provincia di Treviso, fino al settore del tessile a Rovigo – dichiara il segretario regionale della Cna Matteo Ribon – in questi anni in Veneto abbiamo assistito a una vera sostituzione. E’ chiaro che davanti ad un’emergenza di questo tipo – che ha indotto la compagnia British Airways a sospendere i voli per la Cina e la Toyota a sospendere la produzione, solo per fare degli esempi – la nostra richiesta è di intensificare al più presto i controlli dei laboratori, tanti, che insistono nella nostra Regione”.
“I dati diffusi negli anni scorsi dalla Gdf confermavano che su 10 controlli almeno 6 presentavano delle irregolarità dal punto di vista non solo della produzione, ma anche del personale impiegato che spesso risultava irregolare. Oggi che è in corso un allarme mondiale è necessario porsi quanto il prima il problema e intervenire con delle task force”, ricorda la Cna.
In media in Veneto la presenza di imprenditori cinesi è cresciuta in un anno – dal 2017 al 2018 – del 3,5 per cento. Se si considerano poi le diverse province in alcuni casi la percentuale è anche più alta. A Venezia per esempio si è passati da 1.832 unità a 1.932; stessa sorte anche per Treviso dove si è passati, sempre dal 2017 al 2018, da 1.339 a 1.411 unità, vale a dire il 5,4 per cento; a Verona invece i numeri parlano di una crescita che va da 1.167 a 1.229 unità, vale a dire il + 5,3 per cento. La prima provincia per numero di imprenditori cinesi è invece Padova con 2.370 unità, quella con la minor presenza invece Vicenza con 926 unità.

(Adnkronos)