Venezia: la polizia individua il ‘fantasma delle calli’, denunciato per droga ed un coltello

Venezia, 24 gen. (Adnkronos) – Dopo la comparsa di alcuni volantini affissi nei giorni scorsi a Venezia, che ritraevano la figura di un soggetto indicato come pericoloso e al quale venivano attribuiti episodi di minacce e violenza, il Commissariato di San Marco e le Volanti lagunari hanno intensificato le attività investigative e di controllo del territorio per arrivare all’individuazione del soggetto ritratto nei volantini ed alla verifica di quanto riportato sul volantino. I controlli sono stati ulteriormente intensificati dopo che, attorno alla vicenda, era comparsa un’aura di mistero alla luce di notizie, verosimili ma frammentarie e non del tutto riscontrate, che facevano riferimento ad un misterioso personaggio che si sarebbe aggirato nottetempo per le calli veneziane aggredendo i passanti con l’uso di un coltello.
Dopo costanti ed incessanti attività di pattugliamento, osservazione ed appostamenti, nella notte di mercoledì, poco dopo 2, gli agenti della Volante lagunare, durante un pattugliamento in zona calle Contarini, sestiere Dorsoduro, notavano un soggetto che corrispondeva alle descrizioni del misterioso personaggio. Quest’ultimo, alla vista dei poliziotti, chinava il capo e accelerava il passo, tentando di dileguarsi con fare circospetto. Viste le circostanze, gli agenti lo bloccavano per procedere ai relativi controlli. L’uomo, sul momento privo di documenti, veniva trovato in possesso di una lama di coltello priva di manico, della lunghezza 10 cm e di quattro involucri contenenti polvere bianca, risultata poi essere 2,4 grammi eroina, che nascondeva all’interno nel calzino.
Successivamente identificato per un kosovaro di 30 anni, è stato deferito all’Autorità giudiziaria in stato di libertà per i reati di porto di oggetti atti ad offendere e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il kosovaro è risultato essere proprio il soggetto indicato nei volantini e sono in corso tutti gli approfondimenti del caso al fine di verificare se allo stesso possano essere attribuiti ulteriori episodi di aggressione o minaccia.

(Adnkronos)